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Covid, gestore azienda indagato dopo intercettazione: "Un buon affare"

covid sanificazione

Così parlava al telefono, ignaro di essere intercettato dalla guardia di finanza di Rimini

“‘Sto Covid è stato proprio un buon affare“, ha dichiarato al telefono un gestore di un’azienda di sanificazioni. Non sapeva di essere intercettato dalla guardia di finanza di Rimini perché tra i soggetti colpiti da sorveglianza per camorra. La società è stata posta sotto sequestro mentre l’uomo e altre 3 persone sono stati denunciati con l’accusa di intestazioni fittizie di beni nell’ambito dell’inchiesta “Dirty cleaning”.

Covid e criminalità organizzata

L’intercettazione è arrivata a un giorno di distanza dalla dichiarazione dell’ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. “C’è qualcosa di oscuro all’origine di questa pandemia. Se due più due fa quattro, col ragionamento del cui prodest bisogna interrogarsi – aveva dichiarato -. “Se fosse vero che questa pandemia non è stata casuale ma è stata determinata – ha continuato l’ex magistrato a KlausCondicio, il talk show che Klaus Davi conduce sul web – può darsi che qualche componente criminale abbia avuto un ruolo. Se fosse vero che tutto nasce dalla Cina, la ‘ndrangheta calabrese è la principale multinazionale del crimine che abbiamo in Italia e in quanto multinazionale tiene relazioni con tutte le mafie del mondo”.

I vantaggi per la criminalità organizzata, dice Ingroia, sono evidenti. “Imporre il lockdown aiuta le mafie e non è detto che sia un aiuto involontario. Magari un domani scopriremo che non è stato un atto involontario per chi lo impone. Dal lockdown mafia e ‘ndrangheta traggono oggettivi benefici prestando soldi, rilevando aziende in difficoltà. Per loro è un aiuto perché li rende protagonisti dal punto di vista finanziario”.