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Covid, la testimonianza di Alberto: "Quando mi vengono gli attacchi di tosse mi sembra di morire"

coronavirus alberto brandi

"Tutto è precipitato in tre giorni, da avere la febbre sabato a lunedì mi sembra che mi hanno portato via con l'ambulanza da casa perché non respiravo".

“Le fragole maturano anche qua”, nell’inferno della terapia sub-intensiva visto attraverso il “casco da palombaro” necessario a causa della polmonite bilaterale da Covid che lo ha colpito. A parlare (anzi, scrivere, perché “non ce la faccio a parlare con tutti”) è Alberto Brandi, veterinario di Arezzo. In un post pubblicato su Facebook lo scorso 19 novembre offre la sua testimonianza (“Non è una bella passeggiata, quando mi vengono gli attacchi di tosse mi sembra di morire”) e ringrazia medici e soccorritori (“teniamocela stretta questa sanità ad Arezzo, non potevo chiedere di meglio”).

Il post di Alberto

Saluti dallo spazio, le fragole maturano anche qua. Faccio questo post perché mi state sommergendo di messaggi ed io non ce la faccio a parlare con tutti, così vi spiego la mia situazione. Sono atterrato con il casco da palombaro nello spazio Covid polmonite bilaterale e devo dire che un po’ di assonanza tra l’astronauta che fece il primo passo sulla luna ed il Covid c’è anche lì c’era chi ci credeva altri no. Io ci credo e vi assicuro che non è una bella passeggiata e tutto è precipitato in tre giorni, da avere la febbre sabato a lunedì mi sembra che mi hanno portato via con l’ambulanza da casa perché non respiravo. Diciamo che le fragole in questa situazione sono la consapevolezza di avere una famiglia fantastica e tanti amici che mi hanno scritto a me o a casa per sapere per aiutare ecc e questo fa molto piacere. Vi vorrei ringraziare tutti perché qua purtroppo siamo soli e fa piacere sapere che ci siete, una bella fragola è la tanto bistrattata sanità aretina io sono stato trattato benissimo sia da quando è venuta la dottoressa la notte a casa, i ragazzi dell’ambulanza, tutti fantastici. Il punto Covid fratta e poi qua ad Arezzo reparto pneumologia, sono molto bravi, attenti, professionali, non mi lacciano mai solo, sempre col sorriso. Macchinari al top per tutto non potevo chiedere di meglio. Teniamocela stretta questa sanità ad Arezzo. Ora sapete un po’ di cose. Sono bloccato sul letto col respiratore ma sembra che rispondo bene, certo quando mi vengono gli attacchi di tosse mi sembra di morire perché rimango senza respiro però mi aiutano e dopo un po’ passa. Vi farò degli aggiornamenti, anche divertenti, così si tiene su il morale. Non so se ci sono errori ma non mi frega, già è troppo quello che ho scritto ma ripeto privato non ce la faccio, mi bruciano gli occhi. A presto, vi voglio bene”.

Dal casco alla telefonata di Jovanotti

Dopo la pubblicazione del post, le condizioni di Alberto sono migliorate fino a consentire ai medici di togliergli il casco, il 21 novembre.

Come promesso, Alberto ha continuato a pubblicare aggiornamenti sulle proprie condizioni e sulla vita in ospedale. È diventato virale il video della telefonata con cui il cantante Jovanotti, amico personale di Alberto, lo ha salutato e ha ringraziato il personale del San Donato di Arezzo.