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La Cgil della sezione di Palermo definisce la sentenza “storica” anche se non si tratta di una class action.
Glovo, assunto rider a tempo indeterminato
L’esultanza della Cgil
In un tweet la Cgil di Palermo ha definito la sentenza “storica” :
” Per la prima volta in Italia un giudice riconosce il lavoro subordinato, a tempo pieno e indeterminato di un ciclo fattorino delle piattaforme del fooddelivery. Vittoria di tutta la Cgil e di Nidil, di tutti e per tutti i lavoratori”.
Anche la Cgil nazionale ha dato ampio risalto alla notizia sul proprio account twitter:
? Per la prima volta in Italia un Tribunale, quello di Palermo, impone a una piattaforma food delivery di riconoscere la subordinazione di un fattorino. Diritti e tutele per i #rider, la Cgil c’è. pic.twitter.com/DVByTHpgCI
— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) November 23, 2020
Una sentenza che potrebbe far scuola
In effetti la sentenza potrebbe far scuola nel nostro paese. ll Tribunale di Palermo ha infatti ordinato a Glovo, la società di consegne, di reintegrare come dipendente a tempo indeterminato un rider dopo che era stato disconnesso dalla app online.
Marco Tuttolomondo, questo il nome del rider di 49 anni di Palermo è stato sostenuto dala Cgil locale attraverso la Nidil -categoria dei lavoratori atipici – dopo che era stato disconnesso dalla piattaforma per la consegna di cibo e bevande a domicilio.
Con la sentenza del Tribunale di Palermo, la giudice del lavoro Paola Marino ha stabilito che il rider debba essere reintegrato come dipendente a tempo indeterminato e con uno stipendio orario, quindi non più a cottimo, con inquadramento di sesto livello, applicando il contratto collettivo del terziario, distribuzione e servizi.
Non si tratta di una class action, nel senso che vale solo per Marco Tuttolomondo, tuttavia potrebbe segnare una pagina importante per il riconoscimento dei diritti di una categoria di lavoratori che necessita indubbiamente di maggiori tutele.