La foto di Pamela Mastropietro, uccisa da Innocent Oseghale 18 anni fa, è scomparsa dal luogo dove è andato in scena l’omicidio. Nel giardino dell’abitazione dove la giovane venne stuprata, fatta a pezzi e infilata in due trolley, la sua immagine sorridente è stata strappata e portata via. Non si sa chi sia il colpevole, come non si conoscono le sue motivazioni, anche perché sul luogo sono comunque rimasti molti fiori e molte lettere dedicate alla ragazza, le quali non sono state toccate.
Pamela Mastropietro, confermato ergastolo per Oseghale
Per l’omicidio della giovane, Innocent Oseghale è stato recentemente condannato all’ergastolo senza attenuanti con vincolo di isolamento diurno. “Non vogliamo vendetta ma un processo e una sentenza giusti – ha dichiarato Sergio Sottani, procuratore generale di Ancona -. Nessuna attenuante per la condotta perpetrata in questa vicenda”. Sulla stessa linea anche il sostituto procuratore generale Ernesto Napolillo che aveva espresso parole di solidarietà e di sgomento: “Tristezza e amarezza per lo scempio. Difficile spegnere il sorriso di Pamela. Non è stata solo barbarie ma un furto di felicità a una ragazza sottratta alla famiglia, a chi l’ha conosciuta e alla società civile, tutta”.
Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro, poco prima che iniziasse il processo in corte d’appello, aveva dichiarato: “Un giorno vorrei parlarci, deve dirmi, guardandomi negli occhi, cos’è successo e dire chi sono i suoi complici”. E ancora: “Dice di essere pentito, piange? Anch’io piango ma non sono come lui, non riuscirei mai a fare del male a una persona. Deve parlarmi guardandomi negli occhi, dire quello che è successo, altrimenti non ci credo”.