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Vaccino Covid, direttore Aifa: "A settembre protetto il 70%"

il direttore dell'aifa sul vaccino covid

Le parole del direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini, sulla protezione offerta dal vaccino anti-Covid.

Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, ha parlato dei vaccini e di questa battaglia contro il Covid-19. Ha spiegato che sono giorni decisivi, perché è partita la campagna vaccinale e perché il Regno Unito potrebbe accelerare ulteriormente approvando il vaccino di AstraZeneca.

Nicola Magrini sul vaccino Covid

Con i primi due vaccini a disposizione riusciremo a proteggere 1,5 milioni di italiani al mese. Ma facciamo un passo alla volta: ne arriveranno altri e quel numero potrà aumentare. Fra 3 mesi gli ospedali saranno Covid-free e le Rsa in sicurezza. Non è poco” ha spiegato Nicola Magrini, intervistato da Il Messaggero. Al direttore è stato chiesto se gli italiani possono fidarsi, visto che il vaccino Pfizer-BioNTech è stato sviluppato e autorizzato in tempi particolarmente rapidi. “L’entità degli investimenti e dei finanziamenti ricevuti per questi studi hanno garantito un’efficienza e una partecipazione mai viste prima. Non si sono saltate le fasi di studio e, anzi, sono stati effettuati studi di assoluta qualità. Il profilo beneficio-rischio è risultato assolutamente favorevole. La soglia per la approvazione è dimezzare l’incidenza di malattia, mentre questi primi due vaccini (mi riferisco anche a quello di Moderna) hanno dimostrato di ridurne del 95% l’insorgenza” ha spiegato Magrini, che ha aggiunto che bisognerà effettuare un’attenta sorveglianza sulle reazioni avverse che, pur essendo molto rare, sono comunque importanti. Anche se Stati Uniti e Regno Unito hanno iniziato prima, il direttore non pensa che l’Italia possa pagare questo ritardo, visto che la campagna di vaccinazione è un investimento per l’intero 2021. “Bisogna essere efficienti e rapidi, ma non frettolosi” ha aggiunto.

La distribuzione di questo vaccino avverrà con modalità di consegna capillari (su 300 punti ospedalieri individuati dalle regioni) e molto frequenti (settimanali): non si avrà alcun problema logistico legato a distribuzione o conservazione rispetto alla catena del freddo e alla disponibilità. Non sono preoccupato” ha spiegato Magrini. Il direttore ha spiegato che a gennaio verranno utilizzate 350mila dosi a settimane, vaccinando così un milione e mezzo di persone al mese, nell’attesa dell’approvazione di altri vaccini, come Moderna e AstraZeneca. “In Italia si è deciso che Aifa valuti ogni nuovo vaccino per quanto riguarda il suo profilo comparativo, rispetto agli altri già disponibili, e che indichi quale dovrebbe essere raccomandato o preferito per quali categorie di individui. Le politiche vaccinali sulle categorie a rischio a cui dare priorità spetta invece al Ministero della Salute. Sono scelte complesse, anche dal punto di vista etico e sociale. Quindi si vedrà in base alle evidenze scientifiche, alla effettiva disponibilità dei vaccini e anche all’andamento della epidemia” ha dichiarato Nicola Magrini. Il direttore ha aggiunto che a settembre sicuramente ci sarà una percentuale superiore al 70% di vaccinati, ma verso febbraio o marzo si vedranno già i benefici all’interno degli ospedali.