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Chi è Piersanti Mattarella, politico siciliano ucciso dalla mafia 41 anni fa

Chi era Piersanti Mattarella

Chi è Piersanti Mattarella, fratello del Presidente della Repubblica e politico siciliano assassinato dalla mafia 41 anni fa.

Sono passati 41 anni da quel 6 gennaio 1980, giorno in cui l’allora presidente della Sicilia Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale Capo dello Stato, venne assassinato dalla mafia mentre si stava recando a messa insieme alla moglie, ai due figli e alla suocera. A distanza di più di quattro decenni, ancora si cercano la verità e gli esecutori materiali del delitto.

Chi è Piersanti Mattarella

Simbolo del riscatto e di una rivoluzione siciliana ispirata ai valori dell’antimafia, Mattarella iniziò la sua attività politica tra le fila della Democrazia Cristiana. Il suo primo incarico pubblico arrivò nel 1964 con l’elezione nel Consiglio comunale di Palermo. Tre anni dopo, alle elezioni regionali, i cittadini lo scelsero come deputato all’Assemblea regionale siciliana, ruolo poi confermato nel 1971 e nel 1976.

Il 9 febbraio 1978 si presentò alla tornata elettorale candidandosi come governatore della Sicilia alla guida di una coalizione di centro-sinistra appoggiata anche al Partito Comunista Italiano. Con 77 voti su 100 venne dunque eletto Presidente della Regione, ruolo che orientò ad una forte e incisiva azione riformatrice e ispirò ai valori dell’antimafia. Per esempio portando avanti iniziative contro la corruzione e a favore della legalità, soprattutto nel settore della gestione dei contributi agricoli regionali.

Un mandato, quello da governatore, che durò soltanto due anni perché interrotto dalla brutale uccisione. Un omicidio subito avvolto dal mistero e dai contorni non chiari soprattutto per ciò che riguardava i mandanti (mafia o terroristi neri). Mentre a distanza di anni si cercano ancora gli esecutori materiali, l’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di un assassinio di stampo mafioso. Pista suffragata dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Tommaso Buscetta, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo.

Nel 1995 la giustizia ha infatti condannato all’ergastolo i boss mafiosi Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci come mandanti dell’omicidio. Assolti invece i terroristi neri Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini.