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Strage di Viareggio, prescritti gli omicidi colposi: verso nuovo appello

strage viareggio

La Cassazione ha ribaltato la sentenza di appello sulla strage di Viareggio prescrivendo gli omicidi colposi di cui erano accusati i vertici di Fs.

Nella giornata dell’8 gennaio la Corte di Cassazione ha ribaltato la sentenza di appello sulla strage di Viareggio dichiarando prescritti i reati di cui erano accusati tra gli altri Michele Mario Elia e Mauro Moretti, ex amministratori delegati di Rfi e Fs. Moretti e gli altri imputati sono stati infatti rinviati a un nuovo appello dopo che il tribunale ha escluso dalla sentenza l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro. La decisione della Cassazione è stata accolta con sgomento e disperazione dai familiari delle vittime della strage, che sono scoppiati in lacrime davanti al palazzo dove ha sede la Corte.

Strage di Viareggio, Cassazione ribalta sentenza

Con il mancato riconoscimento dell’aggravante di violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, il nuovo processo che verrà presentato presso la Corte d’Appello presenterà soltanto l’accusa di disastro ferroviario colposo. La precedente sentenza emessa nel 2019 aveva visto condannare Moretti ed Elia rispettivamente e 7 e 6 anni di carcere.

Soddisfatto della sentenza l’avvocato Franco Coppi, difensore di Moretti, che ha dichiarato: “È stato ridimensionato radicalmente il verdetto della Corte d’Appello di Firenze. La Cassazione ha emesso un dispositivo molto complesso ma ad una prima lettura emerge subito che è stato colpito in modo profondo l’impianto delle accuse e delle responsabilità”.

L’avvocato difensore di Rfi Carlo Manduca ha invece aggiunto: “È stato escluso anche il risarcimento per tutte le 22 associazioni che si erano costituite come parti civile nel processo. […] I familiari delle vittime sono stati invece risarciti. La strage di Viareggio avvenne la sera del 29 giugno del 2009, quando un treno merci carico di Gpl deraglio poco dopo aver oltrepassato la stazione locale. La fuoriuscita del materiale infiammabile causo successivamente un incendio e l’esplosione di tre palazzine adiacenti a seguito dei quali morirono 33 persone.