> > Covid, Zona Rossa in Alto Adige ma Kompatscher non ci sta

Covid, Zona Rossa in Alto Adige ma Kompatscher non ci sta

Covid zona rossa Bolzano

Roma ha disposto la zona rossa per la provincia autonoma di Bolzano. Kompatscher: “Sono sconcertato, siamo in zona gialla”.

Tra l’Alto Adige e Roma è aria di tensione. La Provincia Autonoma di Bolzano non avrebbe infatti accettato la decisione del Governo centrale di instaurare la zona rossa in Alto Adige. “Sono rimasto abbastanza sconcertato, visto che attualmente siamo zona gialla”, ha dichiarato il Governatore della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher.

Nel corso della conferenza stampa straordinaria che è stata organizzata dalla giunta provinciale di Bolzano il Governatore ha specificato come a prescindere da quanto previsto da Roma la volontà dell’Alto Adige è quello di proseguire verso la zona gialla specificando come già nella serata del 15 gennaio verrà emanata un’ordinanza che confermerà tale zona.

Covid, zona rossa nella provincia di Bolzano

Per l’Alto Adige è prevista la zona rossa, ma la provincia autonoma di Bolzano ha detto no. Questo è quanto è stato deciso dalla giunta regionale di Bolzano che ha stabilito che in serata verrà emessa un’ordinanza che confermerà la Provincia di Bolzano la zona gialla.

Proprio su questo proposito il Governatore Altoatesino Arno Kompatscher si è detto sorpreso e a dir poco sconcertato per questa decisione dichiarando: “Sono stato sorpreso dalla comunicazione del ministro Speranza abbastanza sconcertato, direi. Anche il ministro non si aspettava che finissimo in zona rossa perché da gialla a rossa il balzo è enorme e difficilmente giustificabile rispetto all’Rt basso di settimana scorsa. Per questo abbiamo deciso di riunirci e di invitare la nostra Azienda sanitaria a prendere posizione, visto che la rappresentazione data da Roma della nostra situazione è diversa da quella che ci hanno dato i nostri tecnici”.

Widmann, burocrazia romana lenta

Ad usare parole ancora più dure e dirette è l’assessore alla salute Widmann che non ha esitato a definire la burocrazia romana “lenta”. “Non accettano i dati veri che noi forniamo al Cts e al Ministero se si testa di più è infatti chiaro che si hanno più positivi. Questo è da accettare, perché si potrebbero avere dei dati più bassi semplicemente senza testare. Noi abbiamo la situazione sotto controllo”.