Sami Modiano (90 anni) sopravvissuto allo sterminio nazista perpetrato nei campi di concentramento di Auschwitz, è stato vaccinato a Roma. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha postato al riguardo il seguente tweet: “Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz, ha appena fatto il vaccino anti Covid insieme a sua moglie Selma. Nel Lazio abbiamo iniziato le vaccinazioni per gli over 80 anni. Avanti così, un’immagine di fiducia e speranza per tutti! Grazie Sami!”. Il post di Zingaretti ha ricevuto numerosi commenti da parte dei follower.
Vaccinato Sami Modiano: la sua storia
Sami Modiano è stato vaccinato contro il Covid-19 all’Università Campus Bio-Medico di Roma. Nicola Zingaretti ha informato della notizia tramite un tweet, che ha ricevuto innumerevoli commenti, tra cui il seguente: “Vacciniamo subito anche Liliana Segre che va in Senato a votare nell’interesse del Paese, rischiando sulla propria pelle”. Sami Modiano, sopravvissuto ai crimini nazisti, ha più volte testimoniato la sofferenza e gli orrori che dovette vivere ad Auschwitz quando era ancora un ragazzino. Modiano è nato a Rodi il 18 luglio 1930. All’epoca, l’isola era una colonia italiana. Nel 1944, a soli 14 anni, fu deportato nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Qui ebbe modo di incontrare altri superstiti come Piero Terracina (con cui strinse un rapporto di amicizia) e Primo Levi.
Sami Modiano, sopravvissuto ad #Auschwitz, ha appena fatto il vaccino anti #Covid insieme a sua moglie Selma.
Nel Lazio abbiamo iniziato le vaccinazioni per gli over 80 anni.
Avanti così, un’immagine di fiducia e speranza per tutti!
Grazie Sami!#vaccinoCovid pic.twitter.com/oIq3wpCvut
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) January 18, 2021
Il riconoscimento da parte del Quirinale
Nel 2020 il Quirinale ha insignito Sami Modiano del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica. Egli è ricordato, inoltre, per essere uno dei soli 25 sopravvissuti dell’intera comunità ebraica di Rodi. In seguito alla notizia della vaccinazione avvenuta, la comunità ebraica di Roma ha commentato: “Grazie ai medici e agli operatori sanitari per il loro impegno nella salvaguardia della salute delle fasce più deboli della popolazione”.