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Covid, Fondazione Gimbe: “Varianti in espansione, serve lockdown rigido”

Fondazione Gimbe

Il dottor Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha analizzato il pericolo rappresentato dalle varianti Covid e le strategie da adottare.

Le varianti Covid, e in particolare la variante inglese, stanno circolando liberamente sul territorio italiano: sempre più di frequente, infatti, si riscontrano nuovi contagi e focolai imputabili a infezioni provocate dalle mutazioni del SARS-CoV-2. Pertanto, i timori che l’Italia possa presto dover fronteggiare una nuova ondata epidemiologica, accompagnata da un conseguente sovraccarico degli ospedali e ulteriori vittime, diventano sempre più concreti.

A questo proposito, si stanno valutando svariate ipotesi che includono anche la possibilità di un nuovo lockdown totale per frenare l’ascesa della curva di contagi o proseguire con la politica di convivenza attuata dal governo italiano nel corso degli ultimi mesi.

Sulla questione, in occasione di un’intervista organizzata da Fanpage.it, ha espresso la propria opinione il dottor Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.

Covid, Fondazione Gimbe: varianti in espansione

La Fondazione Gimbe è un’organizzazione indipendente che si sta occupando di monitorare l’andamento della pandemia da coronavirus in Italia, sin dalle origini dell’emergenza sanitaria ancora in corso di svolgimento, incrociando i dati registrati con i risultati dei vari provvedimenti governativi varati.

In questo contesto, il presidente Nino Cartabellotta ha commentato il report rilasciato dalla Fondazione che evidenzia un andamento stabile dei contagi. Questa stabilità, tuttavia, è stata comparata a una «calma apparente» poiché «il numero dei nuovi casi settimanali è stabile da settimane a livello nazionale, ma in metà delle Regioni si osserva già un’inversione di tendenza, anche se i numeri per ora non impattano in maniera rilevante sulle curve nazionali perché si tratta principalmente di Regioni di piccole dimensioni».

Per questo motivo, l’aumento dei casi attribuibili alle varianti Covid riscontrato in diverse province, come quelle umbre, è da considerarsi particolarmente preoccupante e deve essere monitorato attentamente in modo tale da poter attuare eventuali strategie di contenimento in modo efficace e tempestivo.

Dottor Nino Cartabellotta, l’ipotesi di un lockdown rigido

In merito alle iniziative da adottare per contrastare la diffusione delle varianti Covid, il dottor Cartabellotta ha spiegato che «il rigore delle misure da attuare dipende dalla strategia politica di contrasto alla pandemia» adottate.

Il responsabile della Fondazione Gimbe, infatti, ha spiegato che persistendo con la «strategia di mitigazione», concretizzata tramite il metodo dell’Italia a colori, «ci trascineremo inevitabilmente lo sfiancante stop&go degli ultimi mesi per tutto il 2021, magari rivedendo criteri e tempistiche del sistema delle Regioni a “colori”».

Nel caso in cui si optasse, invece, per una «strategia Covid-free è necessario abbattere la curva dei contagi con un lockdown rigoroso di 2-3 settimane al fine di riprendere il tracciamento, allentare la pressione sul sistema sanitario, accelerare le vaccinazioni e contenere l’emergenza varianti ma – conclude l’esperto – ovviamente tutto questo presuppone che il sistema, sanitario e non, sia in grado di gestire una simile strategia».