Come già previsto da diversi virologi, la variante inglese del coronavirus è diventata maggioritaria nel paese: lo ha affermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro durante il punto stampa in cui è stato presentato il nuovo dpcm in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021.
Brusaferro sulla variante inglese
L’esperto ha spiegato che la mutazione ha una prevalenza stimata intorno al 54% ed è dunque diventata dominante. “La circolazione della variante inglese è maggioritaria e lo sarà sempre più. Ha un’elevata trasmissibilità e il modo migliore di contrastarla è ridurre le occasioni di trasmissione“, ha aggiunto.
Osservando il report dell’ISS sulla mappa geografica della diffusione del ceppo britannico, si evince che il territorio più colpito è il Molise dove è risultato prevalente nel 93,3% dei test analizzati. A seguire vi sono la Sardegna (75%), la Liguria (72,7%) e la Lombardia (64,3%).
Per quanto riguarda le altre varianti, quella brasiliana è diffusa nel 4,3% dei casi soprattutto in alcune regioni del Centro Italia tra cui Umbria, Lazio e Toscana. In queste tre regioni è presente rispettivamente nel 36,2%, nel 13,2% e nel 23,8% dei tamponi presi in analisi. Un dato che Brusaferro ha ritenuto particolarmente preoccupante perché è una variante nuova e deve ancora esserne stimata la trasmissibilità. Per questo gli esperti chiedono restrizioni massime.
Quanto alla mutazione sudafricana, essa è presente per ora soltanto in tre aree. Si tratta della provincia di Bolzano (2,9%), Sicilia (1,7%) e Lombardia (1,4%). In quest’ultima regione, e in particolare in provincia di Brescia, è inoltre stato rilevato per la prima volta in Italia un caso positivo alla variante nigeriana.