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Roma, attacco a coppia gay, la sorella dell'aggressore: "Chieda scusa"

Aggressione omofoba Roma

Parla la sorella dell'autore dell'aggressione della coppia gay avvenuta alla stazione di Valle Aurelia, a Roma: "Sono mortificata, chieda scusa".

“Sono mortificata, chieda scusa”: queste sono le parole della sorella di Gioele, l’aggressore 31enne della coppia gay alla stazione di Valle Aurelia, a Roma.

Parla la sorella dell’aggressore della coppia gay

Sono mortificata per lui, ha commesso delle azioni inqualificabili. Chieda scusa a quei ragazzi. Non mai stato è un neofascista né ha mai avuto problemi con le donne o i gay. Da tempo non abbiamo contatti con lui”. Ha parlato, a La Repubblica, la sorella di Gioele T., il 31enne accusato di aver aggredito una coppia gay alla stazione di Valle Aurelia, a Roma.

L’aggressione

L’uomo aveva precedenti: è stato arrestato per rapina a Verona nel 2018, ha diverse denunce poi per furti, per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Il giorno dell’aggressione, avvenuta il 26 febbraio scorso, si trovava sulla banchina della stazione di Valle Aurelia dopo una lite con una donna. L’uomo, residente a Jesolo, era stato fermato alla stazione per un controllo alle 17.05 alla stazione di Venezia Mestre, dove aveva preso un treno per Roma. Nella stazione scenario dell’aggressione aspettava la coincidenza per Anguillara.

Poi ha aggredito Jean Pierre, 23 anni, e il suo fidanzato Alfredo, 36 anni, ferito con un pugno sull’occhio sinistro. I due ragazzi hanno riconosciuto il loro aggressore negli uffici di polizia del Distretto Aurelio, nella giornata di martedì 23 marzo, quasi un mese dopo l’aggressione.

Il racconto di Alfredo

“Stavamo aspettando il treno alla stazione di Valle Aurelia, erano circa le 21, quando all’improvviso un ragazzo, dalla banchina opposta, inizia ad urlarci contro: Ma non vi vergognate!. Jean Pierre ha risposto dicendo: Vergognarci di cosa?”. È stato a quel punto che l’aggressore ha attraversato i binari per poi cominciare a picchiare i due ragazzi: “Abbiamo deciso di denunciare subito, dopo essere andati al pronto soccorso per avere il referto necessario per poter denunciare”, ha raccontato Alfredo a Fanpage.