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Aggressione omofoba a Roma, due ragazzi presi a calci e pugni in stazione

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A Roma una coppia di ragazzi è stata vittima di un'aggressione omofoba da parte di un uomo che li ha presi a calci e pugni dopo che si erano baciati.

Arriva da Roma l’ennesima segnalazione di un’aggressione omofoba, questa volta ai danni di due ragazzi che sono stati presi a calci e pugni presso la stazione di Valle Aurelia dopo essere stati visti scambiarsi un bacio mentre attendevano il treno. I fatti sono accaduti lo scorso 26 febbraio, ma sono stati divulgati soltanto ora dal portale Gaynet per poter agevolare lo svolgimento delle indagini. Uno degli aggrediti è infatti un socio dell’associazione.

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Aggressione omofoba a Roma

Come spiegato da Gaynet nel post dove viene mostrato il video dell’aggressione, tutto è iniziato con una persona che dall’altra parte della stazione aveva notato i due ragazzi scambiarsi un bacio in attesa del treno. Dopo aver attraversato i binari della ferrovia ed essere giunto sulla loro banchina ha poi iniziato a esclamare “Non vi vergognate?” per poi aggredirli prendendoli a calci e pugni, fortunatamente senza gravi conseguenze fisiche per i due ragazzi aggrediti. Il video è stato girato da un amico della coppia che era assieme a loro e che in queste ore sta facendo il giro del web.

Come riportato sempre da Gaynet Roma però, sporgere denuncia alle forze dell’ordine non è stato facile per i due ragazzi: La polizia ha faticato a comprendere il movente omofobo ed è servita una integrazione della denuncia per mettere nero su bianco la richiesta di recuperare i video delle telecamere di sicurezza, che proverebbero la dinamica dei fatti. Attualmente non sappiamo ancora se le immagini saranno recuperate, poiché vengono distrutte ogni 7 giorni e questi passaggi hanno determinato una notevole perdita di tempo. Attendiamo adesso il pronunciamento del pubblico ministero su quanto accaduto, auspicando che si faccia tutto il possibile per l’identificazione dell’aggressore e per classificare questo reato nel miglior modo possibile secondo gli attuali strumenti giuridici”.