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Steve Jobs: le frasi celebri, la malattia e la morte dell'inventore statunitense

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Il genio di Steve Jobs ha ispirato milioni di giovani e guidato il processo di rinnovamento tecnologico a cavallo tra i secoli XX e XXI.

Il progresso tecnologico di cui oggi possiamo godere è particolarmente in debito con un genio nato in California e chiamato Steve Jobs. L’inventore della Apple ha rivoluzionato il mondo della telefonia e il modo in cui ascoltiamo la musica. Fino alla morte precoce ha rappresentato un punto di riferimento e di innovazione tanto per i giovani imprenditori, quanto per i più esperti del settore.

Le frasi celebri di Steve Jobs

La fama di Steve Jobs, oltre al successo della trasformazione tecnologica da lui avviata, si deve alla sua carica motivazionale. Il genio statunitense è stato spesso preso come modello e fonte di ispirazione dai giovani, affascinati dai suoi discorsi e dai suoi motti pungenti. Passato alla storia è l’invito “Stay hungry, stay foolish” (“Siate affamati, siate folli”), a coronamento del celebre discorso pronunciato all’Università di Stanford nel 2005.

La sua era una sorta di poetica del lavoro, ben sintetizzata nella frase “L’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare”. Un pensiero che ha orientato diverse generazioni, spronate a vivere al massimo ogni istante della propria vita.

Lo stesso Jobs diceva infatti “Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro”. Una frase che suona oggi tragicamente premonitrice.

La malattia e la morte

Il genio di Steve Jobs non si arresta nemmeno quando, nell’ottobre del 2003, gli viene diagnosticata una rara forma di cancro al pancreas. Non si trattava di un normale tumore: come ha riportato Massimo Mantellini, il tumore al pancreas 95 volte su 100 è maligno. La malattia di Steve Jobs rientra nel 5% restante, di gran lunga più insolito e grave.

Il primo di agosto del 2004, il fondatore della Apple esce allo scoperto e rivela pubblicamente di essersi sottoposto con successo a un intervento chirurgico volto alla rimozione del cancro. L’anno dopo, Jobs approfondisce il racconto sulla personale lotta contro la malattia nel discorso di Stanford, raccontando come i medici gli avessero dato 6 mesi di vita. Il cancro si sarebbe poi mostrato curabile con un’operazione, grazie alla quale Steve diceva di sentirsi nuovamente bene.

Dopo qualche tempo le cose si complicano. Alcune indiscrezioni riportano che un presunto infarto avrebbe colpito Steve Jobs, smentito seccamente dalla Apple. Il suo proprietario scherza sulle voci che circolano sul suo conto, ma nel Gennaio del 2009 comunica in una lettera aperta di soffrire di uno squilibrio ormonale che gli fa perdere peso. Mister Apple si prende così un congedo per malattia e passa il testimone a Tim Cook fino a giugno, dati i problemi di salute rivelatisi più gravi del previsto.

Dopo un trapianto di fegato per tentare di salvare la funzionalità dell’organo dall’espansione del cancro, Steve Jobs torna a lavoro. Tuttavia, dopo due anni e un altro congedo per malattia, si dimette da amministratore delegato di Apple. Il 5 ottobre del 2011, Steve Jobs muore a 56 anni per una recrudescenza del carcinoma, con conseguente arresto respiratorio.