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Michelangelo Buonarroti: la vita, le opere e le frasi celebri dello scultore

Michelangelo Buonarroti: la vita e le opere

Michelangelo Buonarroti: la vita, le opere e le frasi celebri dell'artista simbolo del Rinascimento italiano.

Michelangelo Buonarroti, conosciuto semplicemente con il solo nome di Michelangelo, è uno dei grandi protagonisti del Rinascimento italiano. Pittore, scultore, architetto ma anche poeta, fu un interprete magnifico della voglia di rinascita del bello che a partire dal 1400 pervade tutta l’Italia, ma fu anche un uomo molto inquieto. Vediamo insieme la sua vita, le sue opere più celebri e alcuni aforismi.

La vita di Michelangelo Buonarroti

Michelangelo nasce a Caprese, in provincia di Arezzo, il 6 marzo 1475. La sua famiglia è fiorentina, ma il padre, un patrizio decaduto, accetta l’incarico politico di Podestà di Caprese per cercare di dare nuovamente lustro alla famiglia. Fin dall’infanzia mostra una certa inclinazione per le arti e il disegno, ma solo nel 1487 può iniziare il suo apprendistato presso la bottega dello scultore fiorentino Domenico Ghirlandaio. Non termina, però, il suo periodo di apprendistato perché dopo poco entra a far parte del Giardino di San Marco, un’accademia d’arte finanziata da Lorenzo il Magnifico. Proprio Lorenzo lo prese a benvolere e lo accolse in casa come figlio adottivo, dandogli l’opportunità di conoscere i più importanti maestri d’arte del tempo.

Il ritorno a Firenze e l’amicizia con Leonardo Da Vinci

Quando Lorenzo morì e al potere salì il figlio Piero, con cui Michelangelo non aveva un buon rapporto, l’artista iniziò a girare per tutta Italia, ospite di alcuni mecenati dell’epoca. Arrivò così anche a Roma su invito del Cardinale Galli, luogo in cui creò alcune delle sue più celebri opere. Rientrò poi a Firenze nel 1501 per una stagione di grandi commissioni artistiche e poté stringere amicizia con Leonardo Da Vinci, legame che portò a influenzare il lavoro di entrambi. Iniziarono anni di grande travaglio personale e genialità artistica che lo videro dividersi fra Roma e Firenze per la realizzazione di alcune delle sue opere più famose. Morì il 18 febbraio 1564 a Roma, all’età di 89 anni.

Le opere di Michelangelo Buonarroti

Le opere di Michelangelo sono talmente tante che è davvero difficile elencarle tutte. Alcune, tuttavia, sono entrate per la loro bellezza e importanza nella storia dell’arte e della cultura, non solo italiana ma di tutto il mondo. Fra queste non può non essere annoverata la Pietà, una scultura di marmo di Carrara che attualmente si trova nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Sempre una scultura è anche il David in marmo, a grandezza naturale, che è conservato nella Galleria dell’Accademia di Firenze.

Per quanto riguarda, invece, la pittura, sono particolarmente famosi gli affreschi che Michelangelo realizzò per la Sala Grande del Consiglio in Palazzo Vecchio, all’epoca uno dei luoghi di potere più importanti di Firenze. Sicuramente, però, ciò per cui Michelangelo è conosciuto in tutto il mondo è l’aver affrescato la volta della Cappella Sistina. Fra questi affreschi uno dei più belli è sicuramente quello che rappresenta La Creazione di Adamo.

Successivamente per la stessa cappella realizzò anche Il Giudizio Universale, considerato un altro dei suoi capolavori. Negli ultimi dieci anni di vita, a causa di alcune patologie, il ritmo della sua produzione rallenta, ma ciò non gli impedisce di terminare alcuni capolavori come La Pietà Rondanini e La Pietà Bandini.

Le frasi celebri di Michelangelo Buonarroti

La storia ci ha tramandato alcune frasi celebri che sono state attribuite a Michelangelo, pronunciate nel corso della sua lunga e travagliata vita. Fra queste una delle più famose è sicuramente quella che recita: “L’attesa è il futuro che si presenta a mani vuote” e che testimonia il suo pessimismo verso il destino che non gli aveva concesso serenità.

Con “io sto ancora imparando” pronunciata all’apice della sua carriera, Michelangelo insegna ancora oggi che non ci si può mai considerare arrivati perché nella vita c’è sempre da imparare. Sintomo della sua umiltà è anche la frase che dice: “Se la gente sapesse quante ore ho sudato per realizzarlo, non mi considererebbe un genio”, a voler testimoniare che l’eccellenza del suo lavoro è raggiunta solo a costo di grandi sacrifici personali.

Tradisce un accenno alle sue condizioni economiche e a quelle della sua famiglia, sempre precarie e fonte di preoccupazione dell’artista, la frase “la felicità può fare a meno del denaro e di una quantità di altre cose”. Infine ecco una bellissima frase che ricorda come la sostanza deve essere sempre più importante della forma: “Quale spirito è così vuoto e cieco, che non può riconoscere il fatto che il piede è più nobile della scarpa, e la pelle più bella che l’indumento con il quale è vestita?”