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Decreto autovelox, Conferenza Stato-Città: cosa è cambiato

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In ambito urbano, non è possibile sanzionare per limiti di velocità inferiori a 50 km/h con le modalità previste dal decreto, essendo necessaria in tali casi la contestazione immediata

Matteo Salvini ha ribadito che l’approccio basato sull’ideologia, come il proliferare delle zone a traffico limitato (ZTL) e dei limiti di velocità a 30 km/h, spesso penalizza lavoratori e lavoratrici.

Decreto autovelox, Conferenza Stato-Città: cosa è cambiato

Inoltre, ha criticato l’eccessiva presenza degli autovelox, posizionati non per garantire la sicurezza stradale, ma per incrementare le entrate finanziarie.

Il decreto, frutto di un ampio confronto e di consultazioni con associazioni e enti interessati, rappresenta un passo avanti nel garantire un uso responsabile ed efficace degli autovelox. L’obiettivo principale è di far sì che questi strumenti siano veri e propri dispositivi di sicurezza stradale, piuttosto che semplici fonti di entrate per le casse dello Stato o dei comuni.

Il sottosegretario di Stato al MIT, Tullio Ferrante, ha sottolineato che con questo decreto si stabilisce per la prima volta un principio fondamentale: gli autovelox devono essere impiegati esclusivamente per garantire la sicurezza dei cittadini sulle strade.

Decreto autovelox, Conferenza Stato-Città: quali sono le novità

Il decreto mira a risolvere controversie legate all’abuso degli autovelox, introducendo regole chiare sul loro utilizzo e posizionamento. Questo permetterà di ridurre le contestazioni e i ricorsi legati alle multe, fornendo un quadro normativo più trasparente e equo per tutti gli utenti della strada.

In definitiva, il decreto autovelox rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore sicurezza stradale e una gestione più responsabile degli strumenti di controllo della velocità. La sua attuazione richiederà la collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte, ma potrà portare significativi benefici in termini di prevenzione degli incidenti e protezione dei cittadini.