Il Delitto di Garlasco resta avvolto nel mistero, a quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi. Indagini, processi e polemiche giudiziarie hanno lasciato una scia di dubbi e sospetti che continuano a alimentare dibattiti e preoccupazioni. L’ultima dichiarazione dell’avvocato De Rensis riaccende i riflettori sulla vicenda: secondo il legale, emergerebbero nuovi elementi che rendono necessario prestare attenzione e riflettere su quanto accaduto.
Delitto di Garlasco, l’allarme dell’avvocato De Rensis: “Ora c’è da preoccuparsi”
Il caso del Delitto di Garlasco torna al centro dell’attenzione, con le ultime novità emerse dal programma di Rai 3 Filorosso. Pur non essendoci cambiamenti sostanziali, l’indagine condotta dal magistrato Napoleone prosegue, e l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, ha anticipato che presto potrebbero emergere elementi significativi destinati a provocare un colpo di scena.
“Questa indagine presto non farà ridere nessuno ma farà preoccupare qualcuno caro Massimo Lovati, noi difensori non facciamo un processo a quella lacunosa e orribile indagine della procura di Vigevano, noi vogliamo l’accertamento della verità e vogliamo che Alberto Stasi sia riabilitato e vogliamo gli assassini in galera. Io lo dico dal primo giorno, aspettiamo, ci sono risultati scientifici che arriveranno.”
De Rensis ha spiegato che il suo intervento non mira a criticare la Procura di Vigevano, definita lacunosa e superficiale, ma punta a ottenere un accertamento della verità, alla riabilitazione di Stasi e all’individuazione dei responsabili dell’omicidio. Il legale ha sottolineato di attendere con fiducia i risultati dei nuovi accertamenti scientifici, che secondo lui saranno decisivi e non lasceranno indifferenti.
Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, ha invece mantenuto una posizione cauta, ritenendo al momento ridotta la rilevanza dei nuovi sviluppi.
Nuovi sviluppi sul delitto di Garlasco: la possibile riesumazione
Nel corso della trasmissione, si è discusso anche della possibilità di riesumare il corpo di Chiara Poggi, a 18 anni dall’omicidio. Secondo gli esperti e i legali coinvolti, questa misura potrebbe risultare necessaria per sottoporre i resti a nuove analisi scientifiche, soprattutto in considerazione della nomina della superconsulente Cristina Cattaneo da parte della Procura di Pavia.
Vittorio Fineschi, ordinario di medicina legale, ha ipotizzato che le lesioni sul corpo di Chiara non siano compatibili con un unico strumento, lasciando aperta la possibilità che più persone siano state coinvolte nell’omicidio. I legali hanno inoltre ricordato i dettagli della sentenza originaria: Chiara Poggi fu colpita all’ingresso della casa, trascinata verso la cantina e infine gettata dalle scale. Questi elementi, seppur alla base delle condanne e delle assoluzioni precedenti, vengono ora rivalutati alla luce dei nuovi accertamenti scientifici, con l’obiettivo di chiarire definitivamente quanto avvenuto quella mattina del 13 agosto 2007.