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I dialoghi dal Titan e l'allarme rosso: ecco le conversazioni e gli atroci sospetti

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"Godetevi l'immersione, signori". Due ore dopo il silenzio. Ecco i dialoghi poco prima che il Titan scomparisse dai radar.

Il sottomarino Titan è imploso in qualche millesimo di secondo. Ma cosa è accaduto secondi, minuti, ore prima di quei fatali millesimi di secondo? La ricostruzione di quei momenti è fondamentale per tracciare eventuali profili di responsabilità, restituire alla verità una cronaca più accurata dei fatti, e forse anche per sopire le coscienze, ovvero essere davvero certi che i cinque occupanti non abbiano sofferto e non si siano accorti della fine imminente della loro esistenza.

Dall’ultima conversazione tra lo staff di bordo e la nave Polar Prince si sospetta che un’ora dopo la discesa sia stato lanciato l’allarme rosso.

Titan, le trascrizioni dell’ultima conversazione tra staff e Polar Prince prima dell’implosione

C’è una verità ancora da scrivere. Come e perché sono morti gli avventurieri del sottomarino Titan? Si poteva evitare la tragedia?

Sui social stanno circolando alcune trascrizioni della presunta comunicazione tra lo staff del batiscafo della OceanGate e il team della nave Polar Prince che seguiva i movimenti dalla superficie.

A parlare è presumibilmente Stockton Rush, l’amministratore delegato di OceanGate.

I passeggeri si sono accorti del problema

Dallo scambio dei messaggi, se confermati, emerge l’atroce sospetto che i passeggeri del Titan fossero a conoscenza di essere finiti in un brutto guaio ben 18 minuti prima della fulminante implosione.

Il regista del film “Titanic”, James Cameron, ritiene che gli screen delle conversazioni circolati sui TikTok e su altre piattaforme sociali, siano attendibili.

“Godetevi l’immersione, signori”. Due ore dopo, il silenzio

“Godetevi l’immersione, signori”. Con questo messaggio benaugurale alle ore 7:52 comincia il dialogo tra il Titan e la nave madre, che autorizza Stockton Rush a scendere.

Quasi un’ora dopo, alle 8:34 dal Titan fanno sapere che “Tutti i sistemi funzionano normalmente. Siamo in buone condizioni. Continuiamo la nostra discesa come previsto”.

Anche 75 minuti dopo era tutto “sotto controllo”.

Alle ore 9:28 sarebbe arrivato il segnale di allarme dal sistema di monitoraggio in tempo reale (RTM). A quel punto Titan e Polar Prince avrebbero concordano sulla necessità di abbandonare la discesa verso il Titanic e iniziare le manovre di risalita. Se così fosse, significa che il problema era serio. Un allarme rosso.

Alle ore 9:50 cala il silenzio. Il Polar Prince non avrebbe più ricevuto segnali dal sottomarino. “Non vi riceviamo. Aggiornare per favore”.

Ancora silenzio: “Non riusciamo a leggervi. Ci stiamo spostando verso le coordinate di recupero. Riferite se leggete”.

Alle ore 9:57 la nave madre lancia l’ultimo disperato appello: “Per favore, rispondete se siete in grado”.

Il Titan a quel punto risulta disperso.

Secondo le analisi dell’ingegnere americano Jeff Ostroff il Titan stava scendendo troppo rapidamente, poiché alle ore 08:21 si trovava già a 756 metri di profondità. Facendo due calcoli, e considerando un ritmo di discesa di 25,33 metri al minuto, quel livello raggiunto era troppo veloce. Poi però si nota un improvviso rallentamento.

Anche gli esperti del Transportation Safety Board (TSB) canadese proseguono nelle loro indagini e possiedono il registratore dei dati di viaggio della nave. Da questi dati potrebbe riaffiorare la verità che si nasconde ancora negli abissi del Titanic.