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Dl Aiuti bonus 200 e 150 euro, misura bloccata dal ministero del Lavoro: sospensione temporanea

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Il ministero del Lavoro ha bloccato l’erogazione dei bonus da 200 e 150 euro previsti dal Dl Aiuti ma si è trattato solo di una sospensione temporanea.

Il ministero del Lavoro ha bloccato l’erogazione dei bonus da 200 e 150 euro previsti dal Dl Aiuti. A stretto giro, ha poi diffuso una nota asserendo che la sospensione fosse temporanea.

Dl Aiuti bonus 200 e 150 euro, misura bloccata dal ministero del Lavoro: sospensione temporanea

Un blocco di natura burocratica ha travolto per alcune ore i bonus da 200 e 150 euro per i professionisti annunciati con l’ultimo Dl Aiuti, impedendone l’erogazione. Il ministero del Lavoro ha inviato una lettera firmata da Angelo Marano, direttore generale per le Politiche previdenziali e assicurative, che è stata indirizzata alle Casse private. Nella missiva, si raccomanda “di non procedere alla liquidazione” dei bonus “anti-inflazione”. Il ministero, inoltre, ha rapidamente provveduto a precisare che si è trattato “solo di un blocco temporaneo dovuto a un aggiornamento del sistema di monitoraggio”.

In particolare, mentre la notizia dello stop ai bonus era già diventata virale sul web, il ministero del Lavoro ha comunicato: “Si tratta di una sospensione temporanea dovuta alla necessità di aggiornare, riorganizzando internamente alle direzioni generali del ministero, il sistema di monitoraggio della spesa, tenuto conto del plafond complessivo previsto dalla norma. Gli uffici del ministero, entro questa sera (mercoledì 19 ottobre ndr), daranno indicazioni alle Casse, per poter riavviare i pagamenti già da giovedì 20 ottobre”.

Il retroscena

La precisazione era necessaria se si considera che vige una certa fibrillazione rispetto all’erogazione dei bonus. Alla data del 26 settembre 2022, infatti, molti enti avevano già finalizzato migliaia di bonifici. Per questo motivo, il ministero del lavoro aveva chiesto a 17 enti previdenziali privati e privatizzati delle diverse categorie professionali di effettuare un attento monitoraggio sospendendo la liquidazione. Agli enti, infatti, tramite una lettera, aveva affidato “il compito di monitorare il limite di spesa, tramite comunicazioni con cadenza settimanale al ministero in merito ai risultati del monitoraggio delle istanze presentate e di quelle ammesse a pagamento, in modo tale che, ove si profili il verificarsi di scostamenti rispetto al limite di spesa, si possa rendere immediata comunicazione sulle risorse residue affinché non siano adottati altri provvedimenti concessori”.

Il ministero ha anche precisato che la gestione delle risorse stanziate con il dl Aiuti come il bonus da 200 e da 150 euro “è affidata alla direzione generale degli Ammortizzatori sociali di questo ministero, le comunicazioni relative al monitoraggio settimanale, ai fini del rimborso delle somme a valere sul Fondo per l’indennità ‘una tantum’ per i lavoratori autonomi e i professionisti, devono essere indirizzate alla stessa Direzione”. Pertanto, “le comunicazioni finora pervenute a questa direzione saranno inoltrate alla competente direzione generale degli Ammortizzatori sociali, alla quale dovranno altresì essere indirizzate le successive analoghe richieste da parte degli Enti interessati”.

La lettera, infine, si conclude precisando che, “nelle more della prossima comunicazione alle Casse, da parte della direzione degli Ammortizzatori sociali, delle istruzioni e dei relativi budget, si raccomanda di non procedere alla liquidazione delle indennità”, anche rispetto al bonus da 150 euro, fissato da un decreto “peraltro non ancora convertito in legge”.

La lettera, scritta in imperscrutabile “burocratese” è stata fraintesa fino a far scoppiare il caos nella giornata di mercoledì 19 ottobre.