Domenica 9 novembre il Giappone nordorientale è stato colpito da due violenti terremoti, di magnitudo 6,7 e 6,3, al largo della prefettura di Iwate, con l’emissione di un’allerta tsunami per onde che potrebbero raggiungere un metro.
Giappone: contesto geologico e rischio sismico
Il Giappone si trova lungo l’Anello di Fuoco del Pacifico, una regione caratterizzata da intensa attività sismica a causa dello scontro tra diverse placche tettoniche, in particolare la placca pacifica che scivola sotto quella nordamericana.
Questo assetto genera numerose faglie attive, responsabili di terremoti frequenti e di forte intensità. Eventi come quello odierno evidenziano quanto il Paese sia vulnerabile a fenomeni naturali estremi, pur contando su un sistema di monitoraggio e prevenzione avanzato, con allerte tsunami tempestive che contribuiscono a ridurre i rischi per la popolazione.
Doppio violento terremoto di magnitudo 6.7 e 6.3 scuote il Giappone: diramata l’allerta tsunami
Domenica 9 novembre il Giappone è stato colpito da un forte terremoto di magnitudo 6,7, registrato alle 17:03 ora locale (le 9:03 in Italia) al largo della prefettura di Iwate, nella zona nordorientale dell’isola di Honshu. L’epicentro, individuato a circa 120 km dalla costa e a 9 km di profondità, ha spinto l’Agenzia Meteorologica Giapponese a emettere un’allerta tsunami, con possibili onde alte fino a un metro. Poco dopo, alle 17:54 locali, è stato registrato un secondo sisma di magnitudo 6,3 a 20 km di profondità. Le autorità hanno osservato un’onda di 10 centimetri nel porto di Ofunato e hanno avvertito le comunità costiere, senza segnalare danni o feriti.
La scossa è stata avvertita anche nelle città di Morioka, Yahaba e Wakuya, mentre alcune linee ferroviarie, tra cui il Tohoku Shinkansen, hanno subito interruzioni temporanee.