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Due finti medici diagnosticavano tumori ed una delle pazienti è morta

Arrestati due finti medici

Tutto era partito nel 2021, quando i familiari di una donna deceduta sporsero denuncia: in queste ore fermati due finti medici diagnosticavano tumori

Arriva dalla Campania la terribile vicenda di due finti medici che diagnosticavano tumori con una delle loro pazienti che poi è morta. A loro carico diagnosi false con patologie inesistenti per applicare trattamenti pseudosanitari e  e pseudoterapeutici. L’accusa preliminare è a carico di due fratelli che si spacciavano per camici bianchi. A loro carico una ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip del tribunale di Benevento, su richiesta della Procura competente. Ad eseguire la misura sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Mirabella Eclano e della stazione di San Giorgio del Sannio.

Due finti medici diagnosticavano tumori 

Dei due indagati uno è ai domiciliari e l’altro è stato sottoposto all’obbligo di dimora per il reato di lesioni aggravate. Tutto era partito nel 2021, quando i familiari di una donna deceduta sporsero denuncia. Attenzione: il nesso causa-effetto fra il decesso e l’azione dei due indagati è ancora da dimostrare in dibattimento. 

Cosa sostiene la procura di Benevento

Ad ogni modo agli atti della procura di Benevento è emerso che i due, “approfittando dello stato di vulnerabilità dei loro pazienti, intimoriti da patologie immaginarie diagnosticate dai due sedicenti medici, esercitavano abusivamente l’attività sanitaria in assenza di qualsivoglia titolo abilitante”. I due  poi “non si limitavano a prescrivere medicinali o altri rimedi naturali, ma praticavano anche trattamenti pseudosanitari e pseudoterapeutici. In particolare, proponevano un modello di cura per le malattie oncologiche, paventando un rapporto di collaborazione con un luminare tedesco, esperto di medicina naturale”. La magistratura sostiene che una di questa pratiche avrebbe causato la morte della paziente e l’attività dei due non era cessata neanche a fronte di una esecuzione di un provvedimento di “sequestro preventivo dell’appartamento che avevano adibito a studio medico”.