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Ecco perché l'Italia può restare senza gas ed il piano Meloni-Draghi

Giorgia Meloni

Ecco perché l'Italia può restare senza gas ed in cosa consisterebbe il piano Meloni-Draghi elaborato per il vertice dei capi di stato di giovedì

Secondo Open il segnale di allarme è stato lo stop al Tarvisio di qualche giorno fa ed ecco perché l’Italia può restare senza gas, lasciando tutto in ballo fino all’approvazione del cosiddetto piano Meloni-Draghi. Il contenzioso Gazprom-Austria avrebbe innescato un ulteriore aggravamento della crisi energetica e il progetto sul “prezzo modulare” pronto per Praga e “benedetto” dalla premier in pectore potrebbe offrire una soluzione. Quale?

Perché l’Italia può restare senza gas

Il dato è che lo stop al gas dal metanodotto friulano segnalato dall’Eni ha avuto un suo motivo: Gazprom e l’operatore che gestisce i tubi in Austria hanno un contenzioso con Mosca che vuole pagare la garanzia per il trasporto in rubli (20 milioni) invece che in euro. Vienna ha detto no e Mosca ha fatto chiudere. Claudio Descalzi ha annunciato che si impegnerà a trovare una soluzione con un subentro a garanzia ma nel frattempo l’Italia rischia davvero grosso. Da Mosca arriva solo il 10% del fabbisogno totale per Roma ma è gas che per l’inverno servirà.

Cingolani prova a “dribblare” Amsterdam

E la soluzione politica? Un progetto a cui lavora il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e che porterà giovedì al Consiglio Europeo dei capi di stato e di governo a Praga. In cosa consiste? Prezzo “modulare” all’interno di una forchetta con un valore massimo e uno minimo con una “nuova piattaforma di contrattazione dei prezzi” secondo il Corriere della Sera. Poi un nuovo indice calcolato sulla media quotidiana di tre listini e non più “dispoticamente fissato” dalle evanescente e bipolare borsa di Amsterdam.