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Alitalia, perplessità sul rinvio: i dubbi di Patuanelli

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Dossier Alitalia verso una nuova proroga: necessario ripartire dagli approfondimenti richiesti.

Nessuna novità significativa sul caso Alitalia, che viaggia verso l’ennesima proroga. Solo pochi giorni fa, infatti, Fs e Atlantia avevano chiesto almeno 8 settimane in più incontrando però le perplessità sia dei commissari che del ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli. Proprio a quest’ultimo spetterebbe la decisione definitiva sulla proroga. I commissari però hanno chiesto una maggiore partecipazione, e dal Mise fanno sapere che sulla valutazione finale “peserà a questo punto la lettera di Atlantia” del 2 ottobre, con la quale la società metteva in relazione il dossier Alitalia con quello delle concessioni.

Alitalia: le perplessità dei commissari

I commissari manifestano una diffusa perplessità, condivisa anche da Patuanelli, relativa alla mancata presentazione dell’offerta e la richiesta di proroga giudicata “distonica rispetto alla stessa richiesta precedente“. La lettera dei commissari potrebbe quindi rappresentare un punto di non ritorno che lascia intendere che “una possibile proroga sarà subordinata a condizioni“. L’indizio, comunque, era già arrivato con la decisione del governo di inserire nel decreto fiscale un nuovo prestito da 350 milioni per “indilazionabili esigenze gestionali“. Quest’ultimo prestito, porta a 1 miliardo e 250 milioni la liquidità versata nell’anno e mezzo di vicenda.

Necessario ripartire

Una volta fissata la data della nuova proroga, si ripartirà dagli approfondimenti chiesti da Fs e Atlantia e che riguarderanno in particolare Delta, pronta ad entrare con 100 milioni. Da vedere però anche la definizione dell’assetto azionario della Newco. Va sciolto inoltre il nodo relativo alla governance e alla scelta del top management. Nulla di fatto, invece, sul possibile coinvolgimento di Lufthansa, che non ha fatto altro che dare la propria disponibilità ad una partnership commerciale. Da definire in ultimo anche il piano industriale, compreso il delicato tema degli esuberi, che potrebbero essere fino a 2800, e sul quale si concentreranno le trattative dei prossimi mesi.