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Emilio Fede dopo l'assoluzione di Berlusconi: "Anche io vincitore morale"

Emilio Fede qualche anno fa

Dopo l'assoluzione nel processo Ruby Ter per il leader di Forza Italia Emilio Fede parla di Silvio Berlusconi: "Anche io vincitore morale"

Per lui è stata una vera liberazione ed Emilio Fede dice la sua dopo l’assoluzione di Silvio Berlusconi: “Anche io vincitore morale“. L’ex direttore del Tg4 spiega a Repubblica: “Mi sono fatto otto anni di domiciliari per nulla”. Ha detto Fede: “Purtroppo solo vincitore morale, mi sono fatto otto anni di domiciliari senza essere colpevole di nulla. Gli ultimi 8 anni della vita, e ormai vedo la morte in faccia, a 91 anni“. Emilio Fede lo ha spiegato in un’intervista al quotidiano La Repubblica a margine dell’assoluzione nel processo Ruby Ter per il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

Parla Fede dopo l’assoluzione di Berlusconi

E quel pronunciamento rappresenta a parere di Fede “una rivincita enorme per Silvio Berlusconi, accusato ingiustamente di ogni nefandezza”. E lo stesso ex direttore di Mediaseta ha parlato di un detenuto in carcere a Milano che, qualche mese fa, ha voluto fare alcune dichiarazioni: “Emilio Fede non c’entra nulla nello scandalo delle foto false, tutto è stato organizzato contro di lui per cacciarlo dalla direzione del Tg4″. L’identità di quell’insider Fede non la rivela ma fa un recap della sua vicenda giudiziaria iniziata con il licenziamento avvenuto il 29 marzo 2012. All’epoca Fede fu indagato per tentata estorsione con fotomontaggi a luci rosse. Ha detto l’ex conduttore: “Mi hanno messo fuori come un cane bastardo, non ho potuto neppure prendere le chiavi di casa. Quella sera dovevo andare a San Siro, dove giocava il Milan. Telefonai a Berlusconi che non ne sapeva nulla. Mi disse che ne avrebbe parlato subito a Confalonieri” che avrebbe esclamato: “No!”.

“In quella villa nessuna scena di prostituzione”

E ancora: “Non so neppure chi abbia preso il mio posto alla direzione del Tg“. E Fede ha precisato di non aver mai visto “nelle occasioni in cui ho cenato a Villa San Martino scene di prostituzione, anzi proprio niente di osceno. Erano tranquille tavolate fino a che, finito di mangiare, partiva la musica e si ballava”. Lui andava via a mezzanotte e lo faceva per raggiungere “piazzale Loreto, dove c’era un’edicola che già a mezzanotte aveva i quotidiani freschissimi di stampa. Li compravo e andavo a casa, da dove telefonavo al presidente per leggergli i titoli e commentarli. Insomma, gli facevo la rassegna stampa”. E un commento congiunto con il Cav? “Non ancora. L’ultima volta l’ho sentito a Natale, mi ha telefonato per invitarmi a passare il Natale ad Arcore. Ma ero, e sono in condizioni di salute assai precarie, e non me la sono sentita”.