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Emily McNamara, 15enne inglese licenziata per l'acne

Licenziata per colpa dell'acne

Bullizzata per l'acne a scuola, licenziata da un bar per lo stesso motivo: ecco la storia della 15enne inglese Emily McNamara.

Emily McNamara ha solo 15 anni ma ha già avuto una serie di brutte esperienze con coetanei e adulti a causa dell’acne. Dopo essere stata presa in giro dai compagni di classe per via dei brufoli sul suo volto, ha ricevuto lo stesso trattamento anche sul luogo di lavoro. Da qualche giorno era stata assunta in un bar locale, quando il suo capo le ha mandato un messaggio in cui ha minacciato di licenziarla se non si fosse coperta i segni dei brufoli. La titolare si è difesa dicendo che pensava fossero segni di una notte d’amore.

L’acne e il bullismo

Che gli adolescenti non siano particolarmente delicati nei confronti dei compagni non è una novità. Da sempre il bullismo è uno dei fenomeni più preoccupanti e diffuse nelle scuole di tutto il mondo e ogni anno ragazzi e ragazze di tutte le età vivono esperienze terribili a causa della prepotenza dei coetanei tra le mura della scuola. E da sempre nel mirino dei bulli ci sono coloro che soffrono di acne. Avere brufoli sul viso, in misura minore o maggiore, è qualcosa di molto comune tra gli adolescenti, eppure continua a essere uno dei principali motivi di vergogna e imbarazzo per tanti studenti delle scuole superiori.

Lo sa bene Emily McNamara, una 15enne inglese che per anni ha dovuto affrontare le parole e le azioni dei compagni di scuola proprio a causa della sua pelle. Finalmente la scuola è finita, sono iniziate le vacanze estive e Emily ha pensato di poter dimenticare le offese almeno per un po’.

Licenziata per i brufoli

Emily ha approfittato della pausa estiva per trovare un lavoretto, in modo da mettere da parte un po’ di soldi. È stata assunta in un bar vicino a casa sua, dove avrebbe dovuto lavare i piatti e le stoviglie durante il weekend. Non immaginava certo che anche lì avrebbe dovuto vivere l’incubo dell’acne.

Lavorava al bar solo da pochi giorni quando la titolare le ha scritto un messaggio dicendole che la avrebbe licenziata se non si fosse coperta i segni rossi in faccia. La ragazza ha raccontato ai giornali locali di aver inizialmente pensato a uno scherzo. Quando ha capito che la donna era seria, è rimasta senza parole.

La proprietaria del bar si è difesa affermando di aver male interpretato i segni di cui parla nel messaggio. Pensava si trattasse di graffi e morsi, risultato di una “notte di passione“, non di brufoli. La donna ha anche precisato che in un’occasione la 15enne si è presentata al lavoro in una condizione tale per cui ha creduto che fosse ubriaca e si è rivelata lenta e inefficiente. Emily si è difesa così: “Non ero sbronza, venivo da una nottata trascorsa accanto a mia nonna. Che non sia stata ineccepibile, ad esempio scottandomi, credo sia giustificabile perché lavoravo nel suo caffè da appena due giorni. Non ho avuto nemmeno il tempo di imparare“.