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Bullismo: ragazza picchiata dopo un litigio sul web

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Gli accusati sono sei giovani: quattro ragazze e due ragazzi, di età compresa tra i 13 e i 16 anni

Ogni giorno, in più parti d’Italia si registrano casi di bullismo; l’ultimo in ordine di tempo è stato scoperto a Reggio Emilia: la vittima è una ragazza che frequenta le scuole medie. Il movente dell’aggressione è una discussione con le coetanee, avvenuta sul social network Instagram.

La vicenda

L’attacco alla ragazza è avvenuto all’uscita da scuola: la vittima è stata picchiata, minacciata, fino ad arrivare a imbrattargli lo zaino con l’urina. Il caso di bullismo è stato scoperto dai Carabinieri di Reggio Emilia e riguarda un “branco” di sei ragazzi, tutti minorenni che sono stati denunciati per violenze private e lesioni personali. Tutti i componenti del branco sono stati segnalati alla procura dei minori di Bologna.

La vittima è stata aggredita da un gruppo di ragazzi tra i 13 e i 16 anni dopo una discussione, con le coetanee, su Instagram. Anche una compagna della vittima, che era intervenuta per prendere le difesa della ragazza, è stata aggredita. La giovane è stata avvicinata dal gruppo di bulli con la scusa di chiarire il precedente diverbio.

Entrambi i genitori delle ragazze hanno esposto denuncia all’Arma.

Casi simili

Nei giorni scorsi era stata diffusa la notizia di un caso di bullismo a Milano: due ragazzi di 15 e 16 anni sono stati arrestati dalle forze dell’ordine per estorsione nei confronti di un compagno di 16 anni a cui avevano chiesto 7000 euro. La cifra doveva servire per risarcire la presunta rottura di un cellulare, durante una lite.

La vittima, come riportato dal sito della Repubblica, si era recata in commissariato con la madre per denunciare l’aggressione subita da un coetaneo di 16 enne, che gli ha rotto un ombrello in testa. Il ragazzo ha riferito agli agenti di aver rimproverato il compagno perché aveva allungato le mani durante un’uscita con i suoi compagni. Il sudamericano ha minacciato il ragazzo e, il giorno successivo, ha aggredito il giovane con l’ombrello.

La vittima, in un primo momento, è riuscita a mettere in fuga il suo aggressore; il giorno successivo, il giovane sudamericano si è ripresentato, accompagnato da un altro ragazzo, un complice. I due hanno chiesto alla vittima 7000 mila euro di risarcimento per il danno al cellulare.

La polizia ha pensato d’incastrare i due bulli con una trappola: ha consegnato alla vittima due banconote false, dal valore di 50 euro e ha consigliato al giovane di presentarsi all’incontro con i due aggressori. La consegna dell’anticipo sulla somma totale (7000 euro) è avvenuta in un parco pubblico, nella zona di Porta Romana: quando gli aggressori sono entrati in possesso dei soldi sono stati arrestati.