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USA, prosegue lo Shutdown: giovedì al voto una proposta repubblicana

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Negli States prosegue lo Shutdown, dovuto alla lotta per reperire i fondi necessari a finanziare il muro con il Messico.

Negli Stati Uniti prosegue lo Shutdown di parte dell’amministrazione federale. Una chiusura che mercoledì 22 gennaio 2019 raggiunge la durata record di 33 giorni. E che priva gli oltre 800.000 lavoratori di nove agenzie federali della seconda busta paga consecutiva. Ma nonostante le crescenti difficoltà affrontate da Donald Trump, è per ora altamente improbabile che si giunga ad un punto di svolta nelle negoziazioni tra Congresso e Presidenza. L’inquilino della Casa Bianca continua infatti a minacciare il veto sull’approvazione di qualunque Legge di Bilancio che non contenga i 5.7 Miliardi di Dollari necessari alla costruzione del muro lungo il confine con il Messico.

La proposta dei Repubblicani

Lunedì 21 gennaio il Senato, a maggioranza repubblicana, ha presentato un disegno di legge che – riprendendo una proposta lanciata da Donald Trump nel corso della giornata di domenica 20 gennaio – proponeva ai Democratici uno scambio: una estensione della protezione umanitaria per oltre 700.000 bambini entrati illegalmente negli States e per le persone in fuga da calamità naturali per un periodo di tre anni. Un disegno di legge che dovrebbe venire votato nella giornata di giovedì 24 gennaio 2018.

Una misura che includerebbe anche circa 800 Milioni Dollari in interventi umanitari urgenti. Oltre a 800 Milioni per l’acquisto di tecnologie in grado di rilevare l’ingresso di droga nei porti commerciali, l’assunzione di 2.750 agenti di polizia di confine e l’assunzione di 75 giudici per l’immigrazione. E nella quale è anche prevista la creazione di un meccanismo attraverso il quale i minori di paesi centroamericani possano fare richiesta di asilo politico direttamente dai propri paesi di origine. Una proposta che ha però trovato una forte opposizione anche tra alcuni membri dello stesso Partito Repubblicano. Che hanno accusato il presidente di proporre una vera e propria amnistia.

La contropartita richiesta dal Presidente

Come contropartita a queste concessioni, il Presidente chiede i 5.7 Miliardi necessari per la costruzione di “Una barriera di acciaio in location considerate particolarmente a rischio”. Una proposta differente da quella con la quale si era presentato in campagna elettorale. Durante la quale il Tycoon newyorchese aveva promesso la costruzione di un vero e proprio muro di cemento lungo tutto il confine sud. Un muro che, secondo quanto affermato da The Donald, sarebbe stato interamente pagato dal vicino al dilà del Rio Grande.

Difficile l’approvazione in Senato

Una proposta, quella repubblicana, che difficilmente riuscirà a strappare i 7 voti democratici necessari affinché possa venire approvata dal Senato. Come riportato da Cnbc, infatti, nessun senatore democratico ha dato il proprio supporto a tale proposta, che verrà comunque votata nel corso del pomeriggio di giovedì 23 gennaio 2019.

La proposta Democratica

Se, come è molto probabile, tale proposta non dovesse venire approvata, i Democratici, per cercare di limitare i danni causati dallo Shutdown, propongono al presidente di finanziare gli uffici federali ora chiusi fino all’otto febbraio. Nel tentativo di proseguire le contrattazioni politiche limitando però i danni causati ai lavoratori lasciati senza stipendio. Una possibilità che ha però trovato la ferma opposizione del Presidente, che si rifiuta di porre fine alla chiusura senza che si sia trovato il modo di finanziare il muro. Una proposta, quella democratica, che necessita però del voto di 13 repubblicani per poter passare.

Il rifiuto Repubblicano

E se per il capogruppo di maggioranza al Senato Mitch McConnell la proposta repubblicana che andrà in votazione giovedì 23 gennaio è “L’unica proposta attualmente davanti a noi che potrebbe essere firmata dal presidente, e riaprire immediatamente tutti gli uffici governativi” dal canto suo il Congresso, a controllo Democratico, ha proceduto ad approvare diverse leggi per il finanziamento di parti di uffici governativi colpiti dallo Shutdown. Il partito dell’asinello supporta un piano che consentirebbe la riapertura di otto agenzie fino a settembre. E della nona, il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, solo per le settimane necessarie a condurre ulteriori negoziazioni sull’immigrazione. E propone a McConnell di approvare tale piano anche in Senato. Una proposta che, almeno finora, è però rimasta inascoltata dal capogruppo di maggioranza.

In calo l’approvazione di Donald Trump

Shutdown e impasse che sempre più parti di elettorato statunitense giudicano essere responsabilità del Presidente Trump. Che, secondo un sondaggio Npr/Pbs citato da Repubblica, vede calare nettamente il proprio consenso. Che tra i suoi stessi elettori passa dal 42 al 39%. Mentre a ritenere sgradite le politiche presidenziali è ormai il 53% della popolazione.

Si fa sempre più pressante quindi per il presidente la necessità di trovare una soluzione che possa portarlo fuori da questa situazione di blocco. Situazione sempre più avversa dai suoi concittadini. Una soluzione che permetta però al presidente, dopo tutte le promesse fatte in campagna elettorale e nel corso della sua presidenza, di non perdere la faccia.