> > Venezuela, Guaidò si autoproclama presidente. Maduro "Colpo di Stato"

Venezuela, Guaidò si autoproclama presidente. Maduro "Colpo di Stato"

Venezuela, Guaidò si auto proclama presidente

Il leader dell'opposizione Juan Guaidò si è autoproclamato presidente del Venezuela ad interim. Riconosciuto dagli Usa e dal Consiglio Ue.

In Plaza Venezuela, nel centro storico di Caracas, migliaia di persone si sono riunite per ascoltare le parole di Juan Guaidò, leader dell’Assemblea nazionale e dell’opposizione al presidente Nicolas Maduro. Guaidò ha giurato sulla costituzione e si è autoproclamato presidente ad interim, fino a quando non si svolgeranno nuove elezioni democratiche. “Resteremo qui finché il Venezuela non sarà liberato”, ha promesso il neo presidente. “Gli occhi del mondo sono tutti puntati su di noi”.

Almeno 13 persone sono morte negli scontri nei pressi della capitale Caracas, durante gli scontri tra la folla e gli agenti della polizia e la guardia nazionale.

Maduro “Golpe, ci difenderemo”

Maduro ha risposto a quello che ha definito un golpe parlando dal balcone del palazzo presidenziale a una folla di sostenitori: “Siamo la maggioranza. Siamo il popolo di Hugo Chavez. Siamo in questo palazzo per volontà popolare, soltanto la gente ci può portare via. Ci difenderemo a ogni costo“. Su Twitter, il presidente ha lanciato un appello ai suoi sostenitori: “Il popolo agguerrito e combattente rimanga in allerta, pronto alla mobilitazione per difendere la patria. Nessun colpo di Stato, nessun interventismo. Il Venezuela vuole la pace”.

Il ministro della Difesa, Vladimir Padrino Lopez, ha garantito la sua fedeltà a Maduro e, tramite Twitter, ha dichiarato che l’esercito e le forze armate venezuelane “non accettano un presidente imposto da oscuri interessi o che si è autoproclamato a margine della legge”.

Trump riconosce Guaidò

Da Washington, Donald Trump ha immediatamente riconosciuto ufficialmente Guaidò come legittimo presidente di Caracas. “Nicolas Maduro e il suo regime sono illegittimi”, ha dichiarato il tycoon. “Il popolo del Venezuela ha fatto sentire con coraggio la sua voce chiedendo libertà e rispetto della legge”. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se intende inviare l’esercito nel Paese sudamericano, ha risposto: “Non consideriamo nulla, ma tutte le opzioni sono sul tavolo”. Maduro ha risposto annunciando la rottura di tutte le relazioni diplomatiche con gli Usa: entro 72 ore i diplomatici statunitensi dovranno lasciare il Paese.

Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha annunciato che la Casa Bianca non richiamerà gli ambasciatori perché Maduro non è più considerato il legittimo presidente, dunque “non ha l’autorità legale per rompere le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti. Chiediamo a tutte le parti di astenersi da misure non coerenti con i privilegi e l’immunità previsti per la comunità diplomatica. Gli Usa intraprenderanno i passi appropriati per rendere responsabile chiunque metta a rischio la sicurezza della nostra missione e del nostro personale”.

Tusk “L’Ue sostenga Guaidò”

Il neo presidente Guaidò è stato riconosciuto anche da Argentina, Brasile, Canada, Perù, Costa Rica, Ecuador, Messico e Paraguay. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha espresso la speranza che “tutta l’Unione si unisca nel sostegno delle forze democratiche in Venezuela. A differenza di Maduro, l’Assemblea parlamentare, incluso Juan Guaidò, ha un mandato democratico dai cittadini venezuelani”.