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Jeff Bezos accusa il National Enquirer di ricatto ed estorsione

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Il numero uno di Amazon ha accusato, con un post, il National Enquirer. Bezos sarebbe stato minacciato a causa del suo ruolo nel Washington Post.

Il numero uno di Amazon, nonché editore del Washington Post, Jeff Bezos, ha accusato il National Enquirer e la sua direzione, di ricatto ed estorsione. Secondo quanto dichiarato da Bezos, il tabloid scandalistico lo avrebbe minacciato di pubblicare alcune fotografie hot di lui in compagnia della giornalista Lauren Sanchez. Nel lungo post pubblicato, Bezos ha accusato anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, molto vicino all’Enquirer: “Il fatto che io sia l’editore del Washington post gli fa pensare che io sia un suo amico”.

Le minacce a Jeff Bezos

Nel gennaio 2019, Jeff Bezos e sua moglie MacKenzie hanno annunciato il divorzio. Nei giorni successivi, il National Enquirer ha dedicato moltissimo spazio alla vicenda di Bezos, sostenendo anche che la causa di tutto ciò fosse la relazione extraconiugale di Bezos con un’altra donna. I due sarebbero infatti stati seguiti e fotografati a lungo dai paparazzi. Tuttavia, ad un certo punto, l’Enquirer avrebbe pubblicato anche il testo di alcuni messaggi privati tra l’uomo e la sua presunta amante. In un lungo psot, dunque, Bezos ha deciso di denunciare gli avvocati dell’American Media Inc, società proprietaria del tabloid, per aver contattato i suoi legali minacciandoli di pubblicare immagini intime che l’uomo avrebbe inviato alla Sanchez. Secondo il fondatore di Amazon, le minacce sono una forma di reazione all’inchiesta che il Washington Post aveva dedicato a Trump.

“No grazie Mr. Pecker”

“Piuttosto che capitolare davanti a estorsioni e ricatti, ho deciso di pubblicare esattamente quello che (Ami, ndr) mi ha inviato, a dispetto del costo e dell’imbarazzo personale minacciato” è quanto si legge nel post. Secondo Bezos, infatti, l’Enquirer sarebbe entrato in possesso di sms e foto compromettenti con cui avrebbero iniziato a minacciare l’uomo. “La mia proprietà del Washington Post è una cosa molto complicata. E’ inevitabile – scrive – che certe persone potenti, oggetto della copertura del giornale, pensino che io sia un loro nemico. Il presidente Trump è una di queste persone. Chiaramente – ha concluso Bezos – non voglio la pubblicazione delle mie foto personali, ma non voglio neppure partecipare a questa nota pratica di ricatti, favori politici, attacchi e corruzione. Preferisco reagire, mostrare e vedere cosa succede”.