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Eurobudget, accordo Parigi-Berlino: fondi solo a chi fa le riforme

Eurobudget, accordo Parigi-Berlino

I ministri delle Finanze di Francia e Germania hanno raggiunto un accordo sull'eurobudget che prevede un maggiore sostegno alle riforme.

Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno raggiunto un accordo sull’eurobudget. A riferirlo è l’Ansa, citando la Frankfurter Allemeine Zeitung. I ministri delle Finanze dei due Paesi coinvolti, Olaf Scholz e Bruno Le Maire, hanno ratificato l’intesa con un documento scritto. Secondo quanto stabilito dall’accordo, l’eurobudget dovrà essere parte del bilancio dell’Unione Europea e dovrà essere utilizzato per sostenere le riforme messe in atto dagli Stati membri, nell’ambito di un semestre. Per questo motivo, i Paesi richiedenti riceveranno i fondi solo dopo aver realizzato tali riforme.

L’accordo tra Germania e Francia

Il documento firmato da Scholz e Le Maire prende il nome di Strumento di bilancio della zona euro: possibili vie da seguire dopo il summit di dicembre 2018. L’obiettivo è quello di raggiungere una maggiore stabilità dell’eurozona, “nella direzione di una più solida unione monetaria“, si legge su fonti citate dal Corriere della Sera. “Gli stessi Stati membri devono far scendere i livelli di debito pubblico per creare margini per assorbire gli shock”. Serve, inoltre, “un più alto livello di convergenza e competitività all’interno della zona euro. È interesse [dell’eurozona] nel suo insieme sostenere gli sforzi nazionali di riforma. Uno strumento di bilancio della zona euro dovrebbe sostenere le riforme nazionali che sono state identificate nel semestre europeo”.

I finanziamenti all’eurobudget deriverebbero da tre possibili canali: la Tobin Tax (la tassa internazionale sugli spostamenti di valuta estera), i contributi al bilancio dell’Unione e la Ue Invest (un programma che sostituisce il “fondo Juncker”). Il documento firmato da Parigi e Berlino non è al momento vincolante per gli Stati membri, ma è considerato la base per la trattativa futura tra tutti i ministri delle Finanze dell’Unione.

L’opposizione del M5S

L’accordo ha suscitato la ferma opposizione del M5S. Rosa D’Amato, europarlamentare del Movimento, ha dichiarato al Corriere della Sera: “Ci opponiamo a qualsiasi tipo di condizionali relativa alla governance economica. È finito il tempo delle riforme calate dall’alto“.