> > Scozia, un sedicenne stupra e uccide una bimba di soli 6 anni

Scozia, un sedicenne stupra e uccide una bimba di soli 6 anni

bimba uccisa e stuprata

Tragedia in Scozia, un adolescente di sedici anni ha prima rapito una piccola bambina da una casa vacanza per poi stuprarla e ucciderla.

In Scozia, un giovane adolescente di sedici anni, Aaron Campbell, ha rapito una piccola bimba di sei anni per poi stuprarla e ucciderla in mezzo ad un bosco. La piccola Alesha MacPhail si trovava in una casa vacanza insieme ai suoi genitori quando, in piena notte, l’aguzzino si è intrufolato nella camera della bambina per prenderla e portarla all’interno della zona boschiva adiacente alle camere.

In Gran Bretagna si sta svolgendo il processo e, da quanto viene riportato dalla testata del ‘The Sun‘, Campbell rischierebbe almeno 27 anni di carcere. Il giovane, in attesa della sentenza, si trova comunque sotto custodia cautelare presso l’High Court di Glasgow.

Il racconto della vicenda

Secondo le indagini portate avanti dalle forze dell’ordine e da diversi inquirenti britannici, sembrerebbe che il giovane fosse sotto l’effetto di diverse sostanze stupefacenti nel momento in cui ha compiuto le violenze e l’omicidio. Nonostante ciò, durante uno degli interrogatori a cui è stato sottoposto da alcuni psicologi avrebbe anche confessato di “essere consapevole di quello che stava facendo”.

Questa confessione non ha suscitato grandissima sorpresa: infatti, l’adolescente era seguito costantemente da uno psichiatra anche prima del folle gesto e in alcune sedute aveva manifestato il desiderio di stuprare e uccidere. Il giudice sta prendendo in considerazione, di conseguenza, l’aggravante della premeditazione. Nel corso del processo avrebbe detto all’imputato: “Quando hai visto Alesha, la tua reazione è stata una sorta di rivelazione, ‘un’opportunità‘ da cogliere al volo”.

Anche il giudice incaricato di lavorare al processo è rimasto senza parole dinnanzi a Campbell: “La tua arroganza lascia senza parole. Durante tutto il processo non hai mai manifestato né un’emozione né un pentimento”.

A pezzi, invece, la famiglia della vittima. La madre di Alesha, Georgina Lochrane, ha pianto per quasi tutta l’udienza per poi lasciare l’aula in una valle di lacrime.