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Israele, razzo da Gaza colpisce una casa vicino a Tel Aviv: 7 feriti

Israele, razzo da Gaza su casa a Tel Aviv

Il premier Netanyahu ha annunciato il suo prossimo rientro dagli Usa e ha definito l'episodio "un attacco criminale contro Israele".

Un nuovo scontro si è consumato in Medio Oriente tra israeliani e palestinesi: un razzo sparato dalla striscia di Gaza ha colpito una casa a nord di Tel Aviv. La notizia, riportata dall’Ansa, è stata diffusa dalla radio militare israeliana. La medesima fonte riferisce che l’attacco ha provocato sette feriti, ma al momento sembra che non ci siano vittime. Secondo quanto riportato da SkyTg24, tra i feriti ci sarebbero anche tre bambini di 12 anni, 3 anni e 18 mesi. L’ordigno ha colpito un palazzo in una zona agricola a poca distanza da Kfar Saba, che ha immediatamente preso fuoco ed è crollato. Si tratta del primo caso di attacco nell’area di Tel Aviv da parte di razzi palestinesi lanciati dalla striscia.

Subito dopo l’attacco, il governo di Israele ha chiuso il valico di frontiera di Erez, per il transito delle persone, e quello di Kerem Shalom, per le merci, fino a nuovo ordine. Ridotta anche l’area di pesca al largo di Gaza. L’ordine, riportato da Tgcom24, è stato comunicato dal generale Kamil Abu Rukun, Coordinatore delle attività di governo nei Territori.

Il razzo da gaza

Il rientro di Netanyahu

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu lo ha definito “un attacco criminale contro Israele al quale reagiremo con tutta la forza. Vista la situazione di sicurezza, ho deciso di accorciare la visita degli Usa. Tra poche ore vedrò Trump e subito dopo tornerò immediatamente in Israele per seguire la situazione da vicino”, ha annunciato il premier dagli Stati Uniti.

L’episodio è stato commentato anche dal portavoce del ministero degli esteri israeliano, Emmanuel Nachshon. “Un razzo sparato da Gaza è esploso stamane a nord di Tel Aviv, ferendo israeliani”, si legge sul profilo Twitter del ministro. “Questo è un atto di aggressione deliberato e pericoloso, condotto da terroristi palestinesi, incoraggiati indubbiamente dalla compiacenza del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani”.