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Svizzera, escursionista scomparso da 6 mesi trovato morto in grotta

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Lo scorso febbraio aveva deciso di pernottare in una grotta in Val Roseg: una slavina, però, lo avrebbe intrappolato nella cavità.

L’escursionista ungherese di 34 anni disperso da 6 mesi in Val Roseg è stato trovato morto in una caverna di ghiaccio. Lo scorso febbraio, infatti, una slavina causata dalla rottura di una parete del ghiacciaio, aveva bloccato le uscite della grotta. L’uomo era rimasto intrappolato nella cavità ed era morto assiderato. La mattina di mercoledì 7 agosto, infine, il suo corpo è stato recuperato dalla polizia cantonale.

Escursionista trovato morto in una grotta

Il 34enne si era recato in Val Roseg, nel cantone dei Grigioni in Svizzera, lo scorso febbraio. Da quel momento non si sono più ricevute sue notizie. Infatti, secondo quanto riferito da Fanpage, una slavina lo avrebbe intrappolato in una grotta ghiacciata dove sarebbe morto assiderato. Il corpo dell’escursionista è stato trovato dalla polizia cantonale che aveva previsto per lo scorso lunedì una nuova azione di ricerca. La salma dell’escursionista è stata recuperata dall’elicottero della Rega ed è stata consegnata qualche ora dopo alla famiglia del 34enne.

La ricostruzione

L’incidente che aveva colpito l’escursionista ungherese è stato ricostruito da Fanpage. Da quanto si apprende, l’uomo sarebbe giunto in Val Roseg dopo essersi lanciato con un parapendio da Corvatsch. Nelle sue intenzioni, inoltre, c’era l’idea di pernottare nella caverna nella quale è poi rimasto intrappolato. L’equipaggio della Rega, infatti, dal giorno seguente, avrebbe perlustrato la zona e individuato una slavina sul Vadret da Roseg. La stessa che ha bloccato le vie di ingresso e uscita della grotta dove si trovata il 34enne ungherese.