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Processo agli indipendentisti catalani: proteste all'aeroporto di Barcellona

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Per i 12 leader indipendentisti è stato riconosciuto il reato di ribellione. Carles Puigdemont: "Una barbarie".

Si è concluso il processo nei confronti degli indipendentisti catalani, iniziato nel febbraio 2018 e terminato con pene dai 9 ai 13 anni. La Corte Suprema spagnola ha condannato al carcere nove leader indipendentisti con l’accusa di sedizione. Per altri tre, giudicati colpevoli di disobbedienza, non è prevista la detenzione. Nessuno degli imputati è stato giudicato colpevole del reato di ribellione, che prevede l’utilizzo della violenza finalizzata a rovesciare l’ordine costituzionale.

I manifestanti cantano Bella ciao

Durante le proteste nello scalo di El Prat, i manifestanti pro-indipendenza hanno tentato di superare i controlli aeroportuali servendosi di biglietti falsi. I video diffusi sul web e subito diventati virali mostrano migliaia di persone intonare canzoni simbolo della resistenza (catalana e non solo), in particolare Els Segadors (l’inno della Catalogna) e l’italiana Bella ciao.

Migliaia di manifestanti all’aeroporto

Sono migliaia i manifestanti che si sono radunati all’aeroporto El Prat di Barcellona per protestare contro la condanna dei leader indipendentisti, coordinati dal gruppo Tsunami Democratic. Dopo aver percorso a piedi i 16 chilometri che separano lo scalo dalla città, hanno fatto ingresso nell’aeroporto, dove si sono registrati scontri con la polizia. I Mossos d’Esquadra catalani hanno lanciato fumogeni contro la protesta, ma al momento non si ha notizia di feriti. Nessun manifestante è stato arrestato, ma diversi voli sono stati posticipati o cancellati.

Il processo agli indipendentisti catalani

I giudici hanno accolto solo parzialmente le richieste del procuratore, che nel corso del processo aveva proposto una pena di 25 anni per i leader indipendentisti catalani. Tra i condannati a 13 anni figura Oriol Junqueras, ex leader di ERC (il partito di sinistra Esquerra Republicana). Sono 12 gli anni di prigionia previsti per sette ex ministri della giunta catalana, inclusi Carme Forcadell e Ios Jordis. Quattro ex membri del governo Carles Puigdemont sono stati condannati anche per malversazione, ovvero gestione illecita di soldi pubblici.

Lo stesso Puigdemont, accusato a sua volta di ribellione e fuggito in Belgio, ha definito la sentenza “una barbarie. Cento anni di carcere in totale. Ora più che mai, al vostro fianco e al fianco delle vostre famiglie. Bisogna per reagire, come mai prima d’ora. Per il futuro dei nostri figli. Per la democrazia. Per l’Europa. Per la Catalogna” si legge sul profilo Twitter dell’ex presidente.

I media spagnoli descrivono la condanna come la sentenza più importante della storia recente della Spagna. Ora gli occhi di tutto il Paese sono puntati alle elezioni anticipate previste per il 20 novembre.