Debora Faravelli Dopo il pressing di Mosca, le forze di Khalifa Haftar hanno annunciato che a partire dalla mezzanotte (ora locale) di domenica 12 gennaio 2020 daranno avvio al cessate il fuoco. Una tregua giunta dopo oltre nove mesi di offensiva nei confronti del governo riconosciuto di Al-Serraj.
Haftar annuncia il cessate il fuoco
A dare l’annuncio è stato Ahmed Al Mismari, portavoce dell’autoproclamato Esercito Nazionale Libico (LNA). Costui ha affermato che la loro azione dipenderà dall’esecutivo di Tripoli. “La nostra reazione sarà severa se la tregua verrà violata dal campo nemico“, si legge infatti nel comunicato. Al-Serraj ha comunque già fatto sapere di accettare con favore il cessate il fuoco.
Al termine dell’incontro con il Presidente del Consiglio Conte, aveva infatti dichiarato di essere disponibile ad accogliere qualsiasi tipo di iniziativa che potesse andare nella direzione del dialogo. Nella medesima occasione aveva sottolineato come la tregua fosse condizionata al ritiro della parte che attacca, circostanza che effettivamente si verificherà dalle 00:01.
Il gesto dimostra l’accettazione da parte di Haftar del patto siglato pochi giorni prima tra Russia e Turchia, la prima alleata del generale libico insieme ad Egitto ed Emirati Arabi e la seconda che sostiene invece il premier internazionalmente riconosciuto. Entrambi i paesi, insieme ad altri dell’Unione Europea tra cui l’Italia, avevano infatti chiesto un immediato stop alle ostilità. Il capo del Cremlino aveva poi ribadito proprio poche ore prima dell’annuncio l’auspicio che ciò si verificasse molto presto. Appello alla fine accolto dalle milizie.
