Per evitare il diffondersi del coronavirus sul proprio suolo nazionale, il Regno Unito ha predisposto una quarantena obbligatoria per quanti facciano ritorno dalle aree italiane più colpite.
Coronavirus: quarantena in Regno Unito
Il governo inglese ha stabilito un periodo di auto isolamento che dura quattordici giorni per chi, tornato dalle regioni italiane a nord di Pisa, Firenze e Rimini, presenti sintomi anche leggeri che possono far pensare a un contagio da coronavirus. Il provvedimento si estende poi a tutte le persone che provengono dai paesi di Lombardia e Veneto isolati dal governo italiano, indipendentemente dal fatto che abbiano sintomi o meno.
La medesima disposizione, ovvero la quarantena in assenza di sintomi, è prevista anche per quanti abbiano messo piede sul suolo inglese dal 19 febbraio provenendo dalla provincia cinese dell’Hubei, dall’intero Iran, dalle aree della Corea del Sud a rischio. Quella invece per chi presenta sospetti anche lievi, oltre che per i cittadini provenienti dal settentrione italiano è valida anche per chi torna da Vietnam, Cambogia, Laos e Myanmar.
Il Foreign Office, dopo aver illustrato le linee guida, ha anche fornito i dati aggiornati relativi ai contagi in Regno Unito. Ha chiarito che, su 6536 persone su cui il personale medico ha effettuato un tampone, quelle positive sono soltanto 9, a fronte del 6527 risultati negativi.
Quella dell’amministrazione inglese è soltanto uno dei tanti provvedimenti presi a livello internazionale per evitare il diffondersi dell’epidemia. Bulgaria Airlines ha per esempio sospeso tutti i voli da e per Milano fino al 27 marzo. O ancora il Kuwait ha dato lo stop a tutti gli arrivi e le partenze per la Corea del Sud, la Thailandia e l’Italia.