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Violentano una ragazza, per il giudice è solo "sfogo sessuale"

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Per il giudice argentino si tratta di "sfogo sessuale": così tre giovani potrebbero non andare in prigione nonostante la violenza a una ragazza.

Sfogo sessuale“: è questa la giustificazione del giudice argentino, Fernando Rivarola, all’accusa di stupro di tre giovani responsabili di violenza verso una ragazza di 16 anni. I fatti risalgono al 2012: ora i giovani potrebbero non andare in prigione.

Violenza a un ragazza, il giudice: “Sfogo sessuale”

Fa scalpore la decisione del giudice istruttore di Rawson su un caso di stupro avvenuto a Playa Union, in Argentina, nel 2012. I tre, Ezequiel Quintana, Leandro Del Villar e Luciano Mallemaci, avrebbero avuto uno “sfogo sessuale”. La sentenza ha suscitato indignazione: derubricando il fatto criminoso ad “abuso sessuale semplice”, viene meno l’accusa di abuso sessuale aggravato. In questo caso, la condanna sarebbe stata fra i 15 e i 20 anni di carcere. Nel caso di abuso sessuale semplice, invece, si arriva a tre anni di prigione con la condizionale, pena sospesa: in altre parole, c’è la possibilità che nessuno dei tre sia incarcerato. Il caso ha già suscitato scalpore perché risale al 2012, ma l’istruttoria è stata avviata solo all’inizio del 2019. I tre colpevoli della violenza appartengono a influenti famiglie di politici e imprenditori e quest’elemento è rivendicato come importante per chi si oppone alla sentenza.

i tre ragazzi accusati

La ragazza: “Ho tentato il suicidio”

L’episodio risale al 2012. Il pm ha riconosciuto che la vittima era incosciente al momento della violenza. La stessa ragazza, che allora aveva 16 anni, ha ammesso di aver ricevuto pressioni dai tre, così come i suoi amici. Ha, altresì, confessato di aver tentato il suicidio: “Per questo motivo ho dovuto andare a vivere in un’altra città come se fossi io la responsabile della situazione” ha ammesso. Per questo motivo, il governatore di Chubut, Mariano Arcioni, ha chiesto a un gran giurì di valutare il comportamento del giudice istruttore.

Appresa la notizia, dura è stata la replica del ministro dell’Interno, Wado de Pedro: “Non possiamo più tollerare che si voltino le spalle alle vittime. È necessaria una riforma della giustizia e che si indaghi a fondo l’azione del procuratore in questa causa“. La violenza verso le donne è stata anche al centro del dibattito pubblico durante la pandemia, a causa dell’elevato numero di denunce.