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Coronavirus, hacker cinesi rubano informazioni sui vaccini

Hacker cinesi

Informazioni sensibili sui vaccini per il Coronavirus sono state rubate da alcuni hacker cinesi.

Alcuni hacker cinesi hanno rubato delle informazioni importanti sui vaccini per il Coronavirus. La collaborazione tra scienziati potrebbe davvero fare la differenza, ma la realtà è ben diversa perché la competizione sta diventando davvero spietata. Tutti vogliono essere i primi ad immettere sul mercato la soluzione definitiva per questa pandemia mondiale. La direttrice del centro nazionale spagnolo per l’intelligence ha reso noto che alcuni hacker cinesi, negli ultimi mesi, hanno rubato delle informazioni sensibili dai centri di ricerca spagnoli che stanno studiando un vaccino contro il Coronavirus.

Hacker cinesi rubano informazioni

Fonti dell’Intelligence consultate dal quotidiano “El Pais” hanno riferito quanto è accaduto. Eseban ha affermato che gli attacchi ai settori sensibili, come quello sanitario e farmaceutico, sono in aumento e sono verificati in vari paesi. La maggior parte di questi attacchi provengono dalla Cina e dalla Russia. Per quanto riguarda la Spagna si è scoperto che si tratta della Cina. L’allarme delle autorità spagnole al momento è al massimo livello. I componenti del Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo sono stati convocati e avvertiti, in modo da prendere nuove precauzioni contro questi furti. In Spagna attualmente sono in fase di sperimentazione dieci progetti riguardanti i vaccini.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato che ci sono 169 candidati vaccini contro il Coronavirus in fase di sviluppo e 26 sono già stati sperimentati sull’uomo. L’attività di ricerca corre veloce e le prime dosi potrebbero essere pronte entro la fine di quest’anno. L’Oms ha lanciato l’iniziativa ACT Accelerator, alleanza globale per accelerare lo sviluppo di test, farmaci e vaccini. L’iniziativa è stata presentata il 27 aprile da Tedros Adhanom (direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS), Ursula von der Leyen (presidente della Commissione Europea), Emmanuel Macron (presidente francese) e Melinda Gates (co-presidente della Fondazione Bill e Melinda Gates).