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Tortura la figlia neonata: "Voleva l'arresto per sfuggire al marito"

Tortura neonata

La tesi della difesa della donna punta il dito contro il marito, dichiarando che la 28enne voleva l'arresto per sfuggire ai maltrattamenti.

Ezgi Korucu è una donna di 28 anni, turca, che è stata arrestata a febbraio dell’anno scorso e ora è a processo ad Istanbul, per aver causato lesioni gravi alla figlia neonata, Eylül Mira, con tagli molto profondi e iniezioni di candeggina e sapone. L’ha torturata per mesi con lo scopo di essere arrestata per stare lontana dai maltrattamenti del marito. Questa è la tesi della difesa.

Tortura la figlia neonata

Questa donna in precedenza ha cresciuto già due figli e se fosse così come la descrive l’accusa avrebbe fatto del male anche agli altri bambini e invece non è così. Secondo i rapporti dell’Istituto di medicina legale, inoltre, non ci sono fluidi come la candeggina nel corpo della bambina. La piccola ha una malattia congenita” ha spiegato l’avvocato della donna, che ha chiesto la sua assoluzione. Il legale ha spiegato che l’imputata aveva paura di confessare la verità e che i suoi presunti atti sono la conseguenza di tutti gli abusi subiti in casa. “La mia cliente voleva andare in prigione per sfuggire alle sue condizioni di vita, ed è per questo che ha deliberatamente mentito” ha spiegato l’avvocato, riferendosi alla prima confessione dopo l’arresto, che poi è stata ritrattata.

Secondo l’accusa, invece, la donna è colpevole in quanto i suoi gesti non hanno causato delle piccole ferite, ma dei cambiamenti davvero traumatici per il corpo della piccola, come la perdita della funzionalità del braccio destro. Sono da chiarire anche delle lettere che la donna si è scambiata in carcere con la famiglia. In una di queste si è rivolta direttamente alla bambina. “Chiedo scusa a te e ai tuoi fratelli. Perdonami, per favore. Perdonami. Non sono una cattiva madre” ha scritto l’imputata. “Grazie mille per non denigrarmi di fronte ai miei figli. Abbiamo trascorso tanti anni insieme, buoni o cattivi che siano” si legge, invece, in una lettera di risposta al marito. “Ho pagato il prezzo del mio errore stando lontano dai bambini per 19 mesi” ha, inoltre, scritto alla suocera. Le sue parole devono essere chiarite.