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Allarme della tutrice sulla famiglia nel bosco: "I bambini non sanno leggere"

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La tutrice a La Vita in Diretta: i tre bambini della famiglia nel bosco imparano l’alfabeto e proseguono i controlli sanitari. Gli ultimi aggiornamenti sul caso.

Il caso della famiglia che viveva isolata nel bosco continua a catturare l’attenzione, con nuovi dettagli sull’istruzione e sulla salute dei tre bambini coinvolti. Mai inseriti in un percorso scolastico, i piccoli sono ora sotto la tutela legale, e la tutrice ha reso noti i progressi compiuti sia sul fronte educativo sia su quello sanitario, sottolineando un impegno mirato al loro pieno benessere.

Famiglia nel bosco: valutazioni sullo stato di salute dei bambini

Il caso della famiglia nel bosco è tornato al centro dell’attenzione durante la puntata del 12 dicembre di La Vita in Diretta, con aggiornamenti forniti dalla tutrice, l’avvocata Maria Luisa Palladino.

Parallelamente all’istruzione sono stati illustrati i passi compiuti per tutelare la salute dei minori. Sono stati predisposti controlli medico-sanitari completi e la visita neuropsichiatrica è già stata programmata, seguendo le indicazioni del medico di base che in precedenza non erano state eseguite.

L’avvocata Palladino ha definito questi progressi come “tasselli che si stanno incastrando positivamente” rispetto alle precedenti udienze, evidenziando che ogni decisione sarà presa nel pieno interesse dei bambini. Il percorso di valutazione continua a monitorare attentamente sia il loro sviluppo fisico sia quello psicologico, con l’obiettivo di garantire supporto e protezione adeguati.

Famiglia nel bosco, la tutrice lancia l’allarme: “I bambini non sanno leggere”

Secondo quanto dichiarato da Palladino, i tre bambini — una bimba di 8 anni e due gemelli di 6 — non hanno mai frequentato la scuola. Ad oggi, dalla prima relazione della struttura, non risulta che abbiano acquisito un apprendimento adeguato per la loro età, ha spiegato Palladino. Solo la figlia maggioreriesce a scrivere il proprio nome sotto dettatura”, mentre gli altri due stanno appena iniziando a familiarizzare con l’alfabeto.

Nonostante le difficoltà scolastiche, i bambini mostrerebbero un atteggiamento collaborativo e parteciperebbero con entusiasmo a piccole attività ludico-educative come colorare e completare puzzle, “hanno compreso che si sta lavorando nel loro esclusivo interesse”, ha concluso la tutrice.

I tempi di permanenza nella struttura potrebbero quindi prolungarsi, in vista dell’udienza del 16 dicembre davanti alla Corte d’Appello dell’Aquila, chiamata a esaminare il ricorso presentato contro l’ordinanza del Tribunale per i minorenni.