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Trovata morta intera famiglia: si ipotizza omicidio-suicidio

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Una famiglia è stata trovata morta a Rende, in zona Cosenza. Secondo l'ipotesi dei carabinieri sarebbe stato un omicidio-suicidio

Un’intera famiglia, composta da un padre, una madre e due figli, è stata trovata morta in una villetta a due piani situata a Rende, in provincia di Cosenza. Sul luogo della tragedia stanno indagando i carabinieri ed il procuratore cosentino Mauro Spagnuolo. Secondo il lavoro svolto fin’ora dai militari, si sarebbe trattato di un omicidio-suicidio. È stata rinvenuta una pistola con la quale potrebbe essere stata effettuata la tragedia della povera famiglia.

Famiglia omicidio-suicidio

Una gravissima tragedia ha macchiato e sta macchiando di rosso sangue Rende, in provincia di Cosenza. Quattro cadaveri sono stati trovati in una villetta a due piani. Si tratta di padre, madre e due figli (un maschio ed una femmina di età imprecisata). In pratica, una famiglia intera, un’intero nucleo famigliare. Nella villetta a due piani, gli inquirenti hanno rinvenuto una pistola, che con ogni probabilità è l’arma usata per compiere la strage. Sul posto si stanno recando i carabinieri della sezione scientifica del Comando provinciale di Cosenza. Secondo una prima ipotesi potrebbe essersi trattato di uno sconvolgente caso di omicidio-suicidio. Sul luogo della tragedia è intervenuto anche il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo. Sono ancora sconosciute le cause che hanno portato a questo epilogo.

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Possibile precedente

Una delle cause che possono portare a questo terribile gesto, sono insormontabili problemi economici. Uno degli ultimi fatti con questo sfondo e questa motivazione è avvenuto lo scorso agosto a Ferrara. Galeazzo Bartolucci, un anziano signore 77enne, ha sparato alla moglie di 73 anni ed al figlio di 48 uccidendoli. In seguito ha bruciato l’abitazione, che si affaccia su via Boccaleone e su piazzale Bartoluzzi, ed è uscito. Ha fatto qualche passo in via Boccanale di Santo Stefano, sotto i portici all’altezza della chiesa di Santo Stefano, qualche centinaio di metri, e ha sparata a se stesso. Il tutto in pieno centro cittadino.

Il corpo in fin di vita del 77enne, che era un antiquario, è stato rinvenuto riverso, insieme ad una pistola a tamburo calibro 38, da una volante. Un negoziante della zona aveva sentito lo sparo, e, spaventato dal colpo di arma da fuoco, ha chiamato immediatamente la polizia alle 0re 7,30.
Circa un’ora prima erano invece intervenuti i vigili del fuoco, i quali anno spento il rogo che divampava nella casa.
All’interno dell’abitazione sono stati scoperti subito i cadaveri semi carbonizzati della moglie Mariella Mangolini e del loro figlio Giovanni. Sui loro corpi sono ben visibili le letali ferite da arma da fuoco sulla testa che non hanno lasciato loro scampo.

Probabilmente non è un caso che, verso mezzogiorno, un ufficiale giudiziario era atteso per dare inizio allo sfratto esecutivo della famiglia dall’abitazione. Circa un mese prima c’era stato un primo accesso di sfratto, ma non è stato eseguito, perché la casa era da svuotare in quanto piena di mobili. Quindi si sarebbe trattato di un omicidio-suicidio a sfondo economico. Che non sia avvenuta una cosa simile anche a Rende?