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Fare impresa in tempi di rincari è possibile?

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Fare impresa, soprattutto in Italia e di questi tempi, è complicato. Ci vuole molta passione, un pizzico di follia e anche tanta incoscienza.

Si sa, fare impresa, soprattutto in Italia e di questi tempi, è complicato. Ci vuole molta passione, un pizzico di follia e anche tanta incoscienza. Però il fatto di avere un’attività tutta propria e toccare con mano le soddisfazioni al lavoro è un qualcosa che ripaga di tutti gli sforzi, al di là dell’aspetto economico. In ogni caso, però, ci sono delle accortezze da tenere sempre a mente. Perché basta un semplice errore e si rischia di affondare.

Bisogna scegliere bene il proprio target

Non esiste alcuna attività che abbia come target ‘tutti’. Bisogna metterselo bene in testa perché, spesso, a molti non riesce a entrare questo concetto. Perfino una pizzeria o un bar non hanno come target tutti ma si rivolgono a uno specifico settore di mercato.

Ad esempio, una pizzeria, oltre magari a non essere preferita da chi non ama la pizza, può essere evitata dai celiaci se non propone piatti senza glutine. Oppure, si trova in montagna e ci sono persone che, invece, preferiscono il mare. Può essere molto economico ed essere simile a una trattoria ma c’è una buona fetta di mercato che, magari, ama il gourmet o un ambiente più chic. Insomma, possono essere tante le sfumature.

Per questo, è assolutamente indispensabile partire fin dall’inizio con l’idea di dedicarsi esclusivamente a un settore ben specifico. Perché, poi, con l’ansia di voler ‘colpire’ tutti c’è il rischio di poter veicolare messaggi che non sono minimamente parte della propria strategia e che, comunque, rischiano di voler comunicare altro. Della serie: la voglia di soddisfare tutti, rischia di non soddisfare nessuno.

Essere i migliori. O, almeno, essere percepiti come tali

La battaglia sul prezzo mette tutti sullo stesso piano. Tutti perdenti, a conti fatti. Per almeno due motivi. Il primo è che battagliare sul prezzo vuol dire a lungo andare di ridurre drasticamente i margini o, comunque, di essere costretti ad abbassare drasticamente la qualità. Si possono ridurre i costi fino allo sfinimento però bisogna ricordare che ci sono delle spese fisse che, piacciano o no, devono essere affrontate.

E con la riduzione eccessiva dei margini si può perfino andare in perdita pur aumentando la clientela. Un paradosso di chi vuole continuare a battagliare sul prezzo.

Quindi, quando si lancia un oggetto, un’azienda, un business è assolutamente imprescindibile essere i migliori. O, come abbiamo scritto nel titolo del paragrafo, essere percepiti come tale. Questo discorso vale in tutti gli ambienti, indipendentemente dalla concorrenza. Si può creare il miglior sito scommesse o anche creare il miglior cornetto che ci sia. Certo, anche questo, poi, fa parte di una strategia che mira a ‘eliminare il target che non interessa per arrivare a quello per noi più redditizio.

Sono strategie e puntare sulla qualità alla lunga paga. All’inizio bisogna, ovviamente, investire. Ma, poi, avere una clientela che sceglie l’azienda X perché ama l’azienda X e non perché è economica è un qualcosa che può portare un ritorno a lungo termine.

Tenere sempre un tesoretto per ogni emergenza

Questo fa parte, più che altro, di una strategia che dovrebbe essere a monte di ogni piano di economia di qualsiasi azienda. Dal 2020, tutti gli imprenditori – intesi anche come liberi professionisti a partita IVA – hanno capito sulla propria pelle che è fondamentale avere un tesoretto a disposizione per fronteggiare eventuali emergenze oppure per avere la possibilità di investire su un determinato aspetto che riguarda la propria attività.

Si pensi, proprio a proposito del 2020, di come tanti negozi in fretta e furia abbiano dovuto riconvertirsi all’ecommerce. Una scelta che, comunque, sarebbe stata quasi ‘obbligatoria’ nel giro di qualche anno ma che, però, ha visto una notevole accelerata proprio in occasione della pandemia. Se non si possedeva quel tesoretto, due erano le strade: o essere tagliati fuori dal mondo dell’online oppure fare un lavoro a basso budget che, sul web, vuol dire nella stragrande maggioranza un lavoro fatto male e a perdere.

Al di là di questo, comunque, il tesoretto serve anche per non subire troppo i rincari. Certo, oggettivamente è una situazione insostenibile per quasi tutti. Però, avere un tesoretto che possa colmare qualche passivo troppo pesante può aiutare, almeno, a rendere meno amari i rincari.

Pronti ai cambiamenti. Anche se repentini

La pandemia dovrebbe insegnare a tutti che i cambiamenti vanno presi al volo. Certe cose, anche se sono andate bene per 40 o 50 anni, oggi sono quasi obsoleti. Un esempio per tutti è il volantinaggio, che sta via via scomparendo.

Infatti, il volantinaggio se da un lato ha il vantaggio di poter, comunque, avere una diffusione capillare in una determinata area, non permette una eventuale correzione in corsa – magari un colore che non era quello o un errore di scrittura – e, soprattutto, di non poter analizzare la persona che legge il volantino e che lo riceve.

Senza i dati, infatti, qualsiasi strategia viene fortemente limitata. Con il web marketing, però, si viaggia proprio su un’altra lunghezza d’onda: qualsiasi dato, che sia un like o un follow, può essere visto e analizzato nella maniera più precisa possibile.

E, inoltre, si può comprendere quali e quante persone sono riuscite ad avere quel prodotto. Un vantaggio non da poco che presuppone una rivoluzione radicale. Tenendo lontani, però, chi si ostina a osteggiare i cambiamenti o a non voler comprendere che, ormai, viviamo in una epoca dove ciò che va bene oggi può non andare bene domani.