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Come cambiano i trasporti nelle regioni italiane

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Dalla Lombardia che dovrà rimodulare il sistema del trasporto locale all'Emilia Romagna che vara documenti per proteggere ciclisti e motociclisti

È stato approvato all’unanimità dall’Assemblea Legislativa regionale dell’Emilia-Romagna un documento a favore della sicurezza di ciclisti e motociclisti. “Rimini è in cima alle classifiche regionali per l’immatricolazione di mezzi a due ruote e l’Emilia-Romagna è la terra dei motori. Sensibilizzare gli enti ad agire per la tutela di chi sceglie le due ruote non è un argomento su cui possono esserci divisioni di destra o di sinistra. Bene quindi il documento approvato oggi in Assemblea Legislativa regionale, presentato originariamente dal gruppo della Lega e poi emendato dal Pd. Abbiamo approvato unitariamente la risoluzione che chiede alla Regione di sollecitare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di finanziare il posizionamento di guardrail per i motociclisti e ciclisti. Urgente anche l’avvio di un confronto con Anas per richiedere un’azione parallela di intervento sui tratti stradali statali ritenuti a rischio. Infine come Regione penso sia importante sollecitare le Province per dimostrare maggiore attenzione e sensibilità al tema. La sostituzione di un vecchio guardrail non più a norma per gli utenti a due ruote non è un vezzo, ma in caso di incidente può segnare la differenza tra una lesione leggera e una più grave e irreparabile” ha affermato Nadia Rossi, capogruppo Pd in Commissione Mobilità.

Lombardia, Terzi: la pandemia ha imposto una riorganizzazione dell’orario dei treni

Il servizio ferroviario in Lombardia è stato riorganizzato sulla base delle norme anti-Covid ma “resta garantito”. Lo assicura l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi, a margine della sua visita alla nuova biglietteria di Trenord in Stazione Centrale a Milano, rispondendo a una domanda sui disservizi e mancate corse lamentati dai comitati dei pendolari lombardi. “Bisogna superare ‘il mantra’ dell’orario che nel 2018 era di un certo tipo e ora finito il lockdown, tutti si aspettavano una riproposizione di quell’orario, ma è evidente che il mondo di oggi non è quello del settembre 2019, ed è altrettanto evidente che la priorità sia la tutela dei nostri cittadini, e questa non va di pari passo con la riproposizione dell’orario di prima anzi, è impossibile riproporlo. Con un numero immutato di treni a disposizione, i miracoli non si fanno, i treni vanno riorganizzati per andare in rinforzo a alcuni linee – conclude l’assessore – questo vuol dire toglierli da altre parti, ma non vuol dire togliere il servizio che è garantito, magari in modo diverso” ha aggiunto Terzi.

Piemonte, la regione punta sul sistema “pay per use”

Pagare i mezzi pubblici con il cosiddetto sistema “pay per use”, soltanto quando si utilizza il servizio. È una delle linee di indirizzo strategico annunciate dall’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi durante l’illustrazione del Defr, Documento di economia e finanza regionale 2021-2023. Come spiega una nota del Consiglio regionale, con l’emergere di una nuova flessibilità della domanda dovuta anche allo smart working, che determinerà un possibile calo degli abbonamenti tradizionali, l’assessorato intende facilitare l’entrata in vigore di un sistema legato al pagamento solo in caso di effettivo utilizzo del servizio, accelerando contemporaneamente il progetto “Mass” ovvero “mobility as a service”, che integra tutte le forme di trasporto in un ecosistema digitale all’interno del quale l’utente potrà trovare i servizi di trasporto pubblico disponibili e utilizzabili.