La Flotilla diretta verso Gaza ha superato nelle ultime ore la linea considerata ad alto rischio, segnalando problemi ai sistemi di comunicazione a bordo. Le imbarcazioni, partite con l’obiettivo di consegnare aiuti umanitari nella Striscia, si trovano ora in un’area monitorata dalle forze israeliane, dove il rischio di incidenti, attacchi o intercettazioni resta elevato.
Gaza, la Flotilla entra nella zona a rischio: reazioni politiche e appelli alla vigilanza
Il clima di tensione si riflette anche sul piano politico. Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha avvertito che la prosecuzione del viaggio potrebbe compromettere gli equilibri del piano di pace statunitense, suscitando la reazione della delegazione italiana del Global Movement to Gaza, secondo cui la vera minaccia alla stabilità sarebbe rappresentata dall’assedio, non dalla missione umanitaria. Gli attivisti denunciano la violazione del diritto internazionale e definiscono “neocoloniale” la strategia di chi intende ostacolare un’iniziativa pacifica e disarmata.
Nel frattempo, la fregata Alpino della Marina Militare Italiana ha emesso un ultimo avviso alle imbarcazioni della Flotilla, dichiarando di non poter oltrepassare il limite delle 150 miglia nautiche. Secondo i media israeliani, la Marina e l’unità speciale Shayetet 13 sarebbero pronte a intervenire per bloccare la Flotilla e trasferire gli attivisti nel porto di Ashdod.
In Italia, movimenti e associazioni hanno organizzato una veglia notturna in solidarietà con gli equipaggi, in collegamento diretto dalle imbarcazioni che proseguono il loro percorso verso Gaza.
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Gaza, la Flotilla entra nella zona a rischio: “Danneggiati sistemi di comunicazione”
La Global Sumud Flotilla ha annunciato di aver raggiunto la cosiddetta “zona ad alto rischio”, situata a meno di 145 miglia nautiche da Gaza, un tratto di mare già teatro di precedenti intercettazioni da parte della Marina israeliana. Durante la navigazione, una nave militare israeliana avrebbe compiuto manovre ravvicinate e considerate pericolose, provocando danni ai sistemi di comunicazione delle imbarcazioni di testa, ALMA e SIRIUS.
Nonostante le difficoltà tecniche, nessun membro dell’equipaggio ha riportato ferite e la missione prosegue il suo viaggio verso la Striscia. Fonti della Flotilla riferiscono inoltre un aumento dell’attività dei droni nell’area e l’avvicinamento di alcune navi non identificate, poi allontanatesi dopo l’attivazione dei protocolli di sicurezza.
A partire da mezzogiorno di oggi (le 11 in Italia), la Rashid Road, principale arteria costiera di Gaza, sarà chiusa al traffico diretto verso nord, in direzione di Gaza City. A renderlo noto è stato l’esercito israeliano, citato dal Times of Israel. Il portavoce dell’IDF, Avichay Adraee, ha precisato che la viabilità verso sud resterà aperta per consentire l’evacuazione dei civili.
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