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Francia, assassinato un sacerdote: il responsabile è lo stesso che incendiò cattedrale di Nantes

Sacerdote ucciso in Francia

L’uomo secondo fonti locali soffrirebbe di disturbi psichici: intanto ha confessato di aver ucciso un sacerdote in Francia.

Il prete Olivier Maire è stato ucciso in Francia nella zona della Vandea: aveva 60 anni. La notizia è stata resa ufficiale da Gerald Darmanin, attuale ministero dell’Interno. L’esponente politico si è recato presso i membri della congregazione dei missionari Monfortani in segno di sostegno per quanto accaduto. “Tutta la mia solidarietà ai cattolici del nostro Paese dopo il drammatico assassinio di un prete in Vandea” ha twittato Darmanin.

Sacerdote ucciso in Francia, cosa è accaduto

Il presunto autore del delitto del prete ucciso in Francia si è consegnato durante la mattinata di lunedì 9 agosto 2021. La notizia è stata riportata da Le Figaro. Si tratta di Emmanuel Abayisenga, 40enne originario del Ruanda, ospite in una comunità locale. È la stessa persona che il 26 luglio 2020 dichiarò di aver appiccato il fuoco alla cattedrale di Nantes. L’uomo, secondo quanto riportato dall’Adnkronos, aveva chiesto lo status di rifugiato. 

Aveva dei problemi psichici e aveva cercato di regolarizzare la sua situazione sulla base di questi problemi” aveva dichiarato tempo fa il procuratore di Nantes. Domanda respinta nel 2019 e ordine di espulsione sospeso dopo l’incendio. La persona fermata è stata sottoposta a sorveglianza di tipo giudiziario proprio a causa del gesto compiuto. 

Sacerdote ucciso in Francia, i precedenti dell’autore del delitto

L’uomo ha prima confessato il delitto, poi avrebbe spiegato dove trovare il corpo del sacerdote. La testata France 3 ha dichiarato che la vittima è stata scoperta lunedì 9 agosto 2021 a Saint-Laurent-sur-Sèvre, località che si trova a una ventina di chilometri da Cholet.

Sacerdote ucciso in Francia, la polemica politica 

Nel frattempo Marine Le Pen, leader di Rassemblement National, ha scritto un tweet per commentare quanto accaduto di recente. Un duro attacco politico la politica lo lancia all’attuale ministro francese Darmanin. “In Francia si può essere clandestino, incendiare la cattedrale di Nantes, non essere mai espulso, ed essere recidivo con l’assassinio di un prete. Quello che succede nel nostro Paese è di una gravità senza precedenti: è il fallimento completo dello Stato e di Darmanin“. 

Non tarda ad arrivare la risposta del ministro. “Questo straniero non poteva essere espulso nonostante il suo arresto, fino a quando era sotto sorveglianza giudiziaria” ha spiegato. Che cosa indegna invece di esprimere la sua solidarietà alla comunità cattolica, la signora Le Pen polemizza senza conoscere i fatti” ha concluso il ministro.