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Frase choc del leghista Fabio Meroni su Liliana Segre. Poi le scuse, ma la Lega prende le distanze

Fabio Meroni Liliana Segre

Fabio Meroni, dichiaratamente non vax, ha citato Liliana Segre con il numero che le è stato marchiato a vita ad Auschwitz

Il consigliere no vax della Lega Fabio Meroni in un post cita Liliana Segre – che aveva invitato tutti a vaccinarsi – attraverso il numero che le è stato marchiato a vita ad Auschwitz. Poi chiede scusa ma la Lega annuncia provvedimenti

Fabio Meroni e l’odioso post su Liliana Segre

Nel clima di tensione, per non dire di odio che ogni giorno caratterizza i social in questo periodo di pandemia, purtroppo abbiamo dovuto assistere anche a questo.  Che la senatrice a vita Liliana Segre – ma poteva trattarsi di qualunque altro cittadino, non avrebbe fatto differenza – fosse indirettamente  citata in un post su facebook attraverso il numero di matricola che le è stato tatuato  sulla pelle in un campo di concentramento quando era solo una bambina.

Incredibile solo pensarlo eppure è accaduto.  Il leghista Fabio Meroni – capogruppo della Lega a Lissone in Brianza, consigliere provinciale ed ex deputato – in un post su facebook ha scritto : “Mancava lei… 75190“.  Dove quel numero,  indelebile sulla pelle e nell’anima della Segre serviva a citarla indirettamente in riferimento a un precedente invito della senatrice a vaccinarsi. 

Il post di Fabio Meroni su Liliana Segre: “le motivazionii” del consigliere

Il motivo? No, non può esserci alcuna motivazione. Però, per dovere di cronaca, riportiamo quanto il consigliere ha affermato al Giorno:

” Non mi è piaciuta l’uscita della senatrice Segre sui vaccini come unica via di uscita dalla pandemia. Rispetto la sua storia e non ho mai avuto intenzione di offenderla, ma non condivido quello che ha detto su questo argomento. Non è un medico. Anche nel mondo scientifico c’è disaccordo. Ho usato quel numero perché se avessi scritto il nome della senatrice mi avrebbero bannato da Facebook, ho voluto evitarlo”.

Il post di Fabio Meroni su Liliana Segre: le scuse 

Inutile sottolineare come il post abbia suscitato una serie di commenti sdegnati di ogni colore politico, ovviamente anche da parte della stessa Lega che attraverso Fabrizio Cecchetti – vicecapogruppo del Carroccio alla Camera dei Deputati – ha preso le distanze dall’uscita del consigliere, annunciando provvedimenti.

Il post è stato poi rimosso dal consigliere che ha pubblicato in seguito le sue scuse: 

“In questo clima d’odio purtroppo anch’io mi sono lasciato coinvolgere e in modo totalmente sbagliato ho cercato di esprimere il mio pensiero. Voglio chiedere scusa alla senatrice Segre, che non intendevo in nessun modo offendere e se un giorno avrò l’onore di poterle parlare spiegherò personalmente il mio pensiero. Ribadisco la mia stima nei suoi confronti. Lascio ad altri, odiatori da tastiera, sfogarsi contro di me”.