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Il futuro dei Bitcoin secondo Ferdinando Ametrano

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L'intervista di Notizie.it al docente esperto della blockchain e delle criptovalute.

Tutti quelli che fino a questo momento hanno considerato bitcoin al pari di un’altra moneta, hanno di certo la necessità di rinfrescarsi le idee. Le criptovalute hanno ormai invaso la cronaca e ammaliato la curiosità dei tanti, al tempo stesso però hanno alzato un polverone di confusione. Ferdinando Ametrano, docente universitario e massimo esperto nel campo dei bitcoin e della blockchain technology, è intervenuto ai nostri microfoni per schiarire le idee ai fan dell’oro digitale.

L’intervista a Ferdinando Ametrano

Facciamo chiarezza. Qual è la definizione di bitcoin?
E’ abbastanza semplice. Bitcoin, per la prima volta in ambito digitale, è un bene scarso trasferibile ma non duplicabile. La scarsità e la non duplicabilità ricordano l’oro fisico e il bitcoin potrebbe essere visto come l’equivalente digitale dell’oro. Se riflettiamo su qual è stato il ruolo dell’oro fisico nell’economia, nella moneta e nella finanza allora possiamo capire che l’equivalente digitale potrebbe essere dirompente in una civilizzazione come la nostra.

In che modo i bitcoin cambieranno la nostra economia?
La cambieranno perchè rappresentano un bene rifugio, permettono a chiunque si trovi in un paese in difficoltà di preservare quindi preservare la stabilità del potere di acquisto. E’ un bene rifugio non confiscabile, non manipolabile, non governabile e si pone anche in termini di concorrenza rispetto all’attuale sistema monetario e finanziario.

Bitcoin e sistema monetario

Perchè bitcoin non ha ancora distrutto il sistema monetario?
Da un certo punto di vista perchè bitcoin non è moneta. E’ una materia prima digitale la cui offerta non è adeguabile alla domanda. Una moneta per essere considerata affidabile deve avere un’offerta adeguata alla domanda e quindi preservare la stabilità. Bitcoin si è rivalutato talmente tanto che immaginare di indebitarsi con questa criptovaluta, o pagare stipendi sarebbe folle. Ovviamente nasceranno in futuro delle monete che useranno bitcoin come asset di riserva, e quelle sì che faranno concorrenza. Sono comunque processi molto lunghi, oggi chi parla di bitcoin parla della bolla dei tulipani e dimostrando di aver capito ben poco.

Come si può familiarizzare con questo tema?
Tentando di studiarne il funzionamento, o con un certo pragmatismo acquistandone un piccolo quantitativo. Investite del capitale di cui si può tollerare una perdita, trasferiteli poi sul vostro wallet: bitcoin nasce per non avere intermediari, dovrete gestirli autonomamente. Vi consiglio l’approccio esplorativo solo perchè così potrete capire al meglio questa rivoluzione tecnologica ma soprattutto culturale.

Le altre criptovalute

Cosa sono invece gli altcoin? Quali sono le monete su cui puntare?
Personalmente non sono un gran tifoso degli altcoin. Credo che in questo momento storico si stia consolidando la consapevolezza dell’oro digitale e tutto quello che c’è intorno è un po’ confusionario. Se dovessi indicarne tre direi ether (moneta della piattaforma ethereum), monero (che garantisce una maggiore privacy dal punto di vista transazionale) e litecoin (dove le transazioni sono più veloci, e vengono sperimentate le innovazioni più significative). Ripeto comunque che non ho un grande entusiasmo per gli altcoin.

E invece su Verge, Tron e Ripple?
L’impressione è che molti credono di aver perso il treno bitcoin, quindi salgono su treni merci di incerta destinazione. La verità è che il treno ad alta velocità bitcoin è appena partito. Ci sono situazioni che sfiorano il ridicolo, in molti non sanno che sebbene bitcoin oggi valga 15mila dollari è comunque possibile acquistarne una frazione, non è necessario acquistare un bitcoin intero! Tanti mi dicono che preferiscono acquistare criptovalute che valgono di meno (centesimi o pochi dollari), e questo ha creato una piccola e divertente bolla. Chiaramente in un processo di sperimentazione è normale che ci sia un po’ di confusione.

Il crollo delle criptovalute

Come giustifica il crollo del 30% sulle criptovalute avvenuto a inizio anno?
Ci sono aspetti tecnici: un sito di informazione come coinmarketcap.com ha escluso dalle sue medie le borse della Corea del Sud e ha creato un problema tecnico (data la frenesia che fa salire i prezzi in questo paese). Siamo nel “new wild west”, c’è una grande confusione, il mondo è pieno di furfanti, borseggiatori e fenomeni da baraccone. L’oro però c’è e quindi attenzione alle valutazioni e alle analisi.

Parlavo con dei colleghi di bitcoin e uno di loro mi ha rivelato che un acquirente ha comperato un abbonamento alla sua rivista utilizzando la criptovaluta. Quanto tempo ci vorrà prima che queste operazioni diventino ordinarie?
Bitcoin è un oro leggerissimo, trasportabile in maniera facile e veloce, con costi relativamente contenuti. I costi di transazione stanno però salendo, diventando sempre più appropriati a grandi flussi economico finanziari. Per quello che riguarda i micropagamenti è più facile che un domani si utilizzeranno soluzioni di secondo livello che in questo momento sono in sperimentazione. Resta la mia perplessità di massima: bitcoin non è moneta è un bene. Chi avesse pagato 2 pizze nel 2010 10mila bitcoin (fatto realmente accaduto) oggi probabilmente se ne rammarica in maniera straordinaria! L’oro si compra per metterlo in cassaforte, nasconderlo nel materasso, metterlo in una cassetta di sicurezza non lo si compra tipicamente per fare la spesa… sebbene sia un’oro con cui è semplice fare anche la spesa.