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G7 Capri, Paesi unanimi nell'invocare un cessate il fuoco a Gaza

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Dal G7 di Capri è emersa la necessità di un cessate il fuoco e di evitare l'invasione di Rafah da parte di Israele

I ministri degli Esteri del G7, riuniti sull’isola di Capri, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, chiedendo la liberazione dei prigionieri israeliani e un cessate il fuoco sostenibile nella Striscia di Gaza.

Capri, Paesi del G7 contrari all’attacco a Rafah

La dichiarazione del G7 ha anche espresso l’opposizione ad un’operazione militare all’interno di Rafah, minacciata dal governo israeliano nonostante la presenza di oltre 1,7 milioni di civili sfollati. “Ribadiamo la nostra opposizione ad un’operazione militare su vasta scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile. Ribadiamo il nostro appello per un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile locale e rispondere ai loro bisogni umanitari” la dichiarazione unanime delle sette potenze mondiali: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.

Blinken incolpa Hamas per il mancato cessate il fuoco

L’unica cosa che si frappone tra i palestinesi e un cessate il fuoco è Hamas” ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken, spiegando che il gruppo armato ha “rifiutato le generose proposte di Israele. Sembra più interessato a un conflitto regionale che a un cessate il fuoco che migliorerebbe immediatamente la vita del popolo palestinese“. Il Segretario di Stato ha inoltre esortato Tel Aviv a rispettare i suoi “impegni umanitari” nella Striscia. “Abbiamo bisogno di vedere risultati duraturi” ha aggiunto.

Tajani: “Grande unità sulle questioni internazionali”

Abbiamo registrato grande unità di intenti e convergenza su tutte le questioni internazionali” ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti durante la conferenza stampa finale. “Stamane abbiamo cambiato l’ordine dei lavori e abbiamo deciso di affrontare subito la questione Israele-Iran” ha spiegato il capo della Farnesina, aggiungendo “Ho voluto che ci fosse un messaggio chiaro del G7. L’obiettivo politico si chiama de-escalation. Continueremo ad essere protagonisti attivi in tutta l’area del Medio Oriente“.