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Gaza, Borrell: "26 Paesi Ue concordano sulla necessità di una pausa umanitaria immediata"

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Per l'Alto rappresentate Ue Borrell, 26 Paesi dell'Ue concordano sulla necessità di una pausa umanitaria immediata a Gaza che porti a una tregua

La guerra in corso tra Israele e Hamas in Medioriente ha raggiunto il giorno 137, come riportano molti media gli Stati Uniti hanno nuovamente attaccato le postazioni militari degli Houthi nello Yemen dal Mar Rosso.

Gaza, Borrell: “26 Paesi Ue concordano sulla necessità di una pausa umanitaria immediata”

Il rappresentante dell’Unione Europea, Borrell, insieme a 26 Paesi dell’UE, ha concordato sulla necessità di una pausa umanitaria immediata a Gaza, cercando una tregua sostenibile e chiedendo di evitare operazioni militari a Rafah.

Il primo ministro israeliano Netanyahu ha posto il veto alla costituzione di uno Stato palestinese. Inoltre, ha accettato la richiesta del ministro della Sicurezza nazionale di limitare l’accesso degli arabi israeliani al complesso del Monte del Tempio/Spianata delle Moschee durante il Ramadan, ignorando il parere contrario dello Shin Bet.

L’esercito ha diffuso un video dei bambini Bibas, rapiti da Hamas il 7 ottobre, generando preoccupazioni per il loro destino. Secondo i dati del ministero della Sanità di Gaza, il numero di palestinesi uccisi dalle operazioni israeliane è quasi 29mila.

Gaza, Borrell: “26 Paesi Ue concordano sulla necessità di una pausa umanitaria immediata”

Negli Stati Uniti, il comando centrale dell’esercito ha dichiarato di aver effettuato cinque attacchi aerei contro attrezzature militari Houthi nello Yemen, colpendo missili da crociera mobili antinave, una nave drone esplosiva e una “nave sottomarina senza equipaggio”. Gli Houthi hanno ufficialmente designato gli Stati Uniti e il Regno Unito come nemici a causa del loro sostegno ad Israele, con il presidente Al-Mashat che ha ratificato una legge per trattare con entrambi secondo il principio del confronto. Gli Houthi continuano ad attaccare le navi nel Mar Rosso con presunti legami israeliani, provocando condanne da parte di molti Paesi, e una risposta di Washington e Londra con attacchi sia in mare che nello Yemen.