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Giulia Cecchettin: ritrovato libro per bambini nel bosco

Giulia Cecchettin ritrovato libro per bambini

Ritrovato nel bosco un libro per bambini vicino a Giulia

La tragica morte di Giulia Cecchettin ha gettato un velo di tristezza sul suo promettente futuro e sulle aspirazioni che alimentavano il suo spirito creativo. Una giovane donna in procinto di laurearsi in Ingegneria biomedica all’Università di Padova, ma con un sogno che risplendeva oltre gli schemi accademici: diventare un’illustratrice per bambini.

Un libro per bambini ritrovato nel bosco

Questa passione luminosa per la creatività e l’arte è emersa nelle pagine di un libro che è stato ritrovato accanto al suo corpo nel bosco tra il lago di Barcis e Piancavallo, a testimonianza della sua fervida immaginazione e delle aspirazioni interrotte in modo tragico. Il libro, intitolato “Anche i mostri si lavano i denti”, è un’opera di Jessica Martinelli, una talentuosa disegnatrice e illustratrice per bambini veneta. Questo ritrovamento non sembra essere una mera coincidenza, bensì un simbolo della passione di Giulia per l’illustrazione infantile. La giovane studentessa, che avrebbe dovuto laurearsi pochi giorni dopo la sua scomparsa, aveva già intrapreso il cammino verso il suo obiettivo, iscrivendosi a un corso a Reggio Emilia per affinare le sue abilità artistiche e narrativa visiva.

Un percorso luminoso stroncato

Ma il suo percorso è stato tragicamente interrotto dalla violenza perpetrata dall’ex fidanzato Filippo Turetta, il cui comportamento criminale ha sconvolto non solo la vita di Giulia ma anche il tessuto sociale tutto. Turetta, attualmente detenuto nel carcere di Verona, è stato sottoposto a valutazioni psicologiche e psichiatriche dopo un colloquio di sostegno con uno psichiatra e il primo incontro con il suo avvocato.

Turetta sorvegliato dagli agenti

L’immagine di Turetta in carcere è quella di un uomo provato e disorientato, sorvegliato attentamente dagli agenti penitenziari per prevenire eventuali comportamenti autolesionistici. La sua rassegnazione e silenzio sembrano testimoniare un’anima tormentata dalle conseguenze del suo gesto e dalle circostanze che l’hanno portato a un destino così tragico.